1.438 firme, tante sono quelle raccolte dall’opposizione e depositate in municipio. Le minoranze chiedono al sindaco di Buscate, nel Milanese, di fermare la costruzione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti. E di tenere fede alle promesse, realizzando il parco
BUSCATE (MILANO) – Ambiente, tutela della salute pubblica, creazione di un parco. Sono questi gli obiettivi dell’opposizione, oggi ancora più forti grazie alle 1.438 firme di cittadini buscatesi, che hanno aderito a due distinte petizioni.
1.438 firme
“Consegniamo al sindaco – scrive la minoranza – le 1.438 firme raccolte a sostegno delle petizioni lanciate da Insieme per Buscate e Associazione 5 agosto 1991”. La prima petizione, firmata da 718 buscatesi, chiede il rispetto delle convenzioni tra il Comune e la Cava. “Sono state stipulate nel 2012 e nel 2021 per la realizzazione del recupero ambientale e la creazione del parco sulla terra dei buscatesi”. La seconda petizione (720 firme) vuole invece inserire il vincolo a non realizzare in Cava nessun tipo di discarica e/o impianto di trattamento rifiuti”.
L’incubo discarica
L’opposizione chiarisce. “Ogni firma è il risultato di dialoghi appassionati, di attenta informazione e di memoria. C’è un passato da custodire, senza la quale non c’è futuro accettabile per le giovani generazioni, che subiranno le scelte fatte oggi”. Riferimento implicito all’incubo discarica, che negli Anni ’90 piombò su Buscate e rischiò di contaminare per sempre il paese.
L’opposizione: “Cittadini preoccupati”
La minoranza insiste. “Dal dialogo con i cittadini e con coloro che hanno amministrato la nostra Comunità dal 1980 al 2016 abbiamo raccolto preoccupazioni per la situazione attuale, dovuta al mancato recupero ambientale e al mancato esercizio di tutela del patrimonio di tutti, ma anche la speranza che l’inserimento del vincolo sia il solo strumento di tutela per scongiurare l’insediamento di ogni tipo discarica e/o impianto di trattamento rifiuti”.
Sostieni la Libera Informazione
Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.
Il sindaco: “Un inganno”
Ora tocca al sindaco Fabio Merlotti e alla sua maggioranza decidere. Il primo cittadino la prende larga. “I lavori di smantellamento dell’impianto (cioè il rispetto delle convenzioni 2012 e 2021) procedono velocemente, indipendentemente dal deposito delle firme”. Ma sul punto principale (il vincolo ambientale sulla Cava), Merlotti glissa. “La seconda petizione mette sullo stesso piano una discarica che è un’eventualità impossibile e un impianto di trattamento inerti. Che ingannevolmente chiamato ‘impianto di trattamento rifiuti’, quando tutte le linee guida ecologiche lo promuovono”. Il sindaco ribadisce poi che le petizioni sono “un inganno” e che “ciò sarà evidente quando daremo una risposta a tutti i firmatari”.
1.438 firme sono tante
Ogni posizione politica è legittima, ma per la cronaca quelli che vengono definiti “inerti” sono comunque rifiuti. E la storia passata di Buscate (ma anche quella molto recente di Busto Garolfo e Casorezzo) insegnano una cosa. Una discarica, purtroppo, non è mai “un’eventualità impossibile”. E insegnano anche che un vincolo ambientale su un’area è una tutela, che stronca alla radice qualsiasi rischio. In ogni caso, 1.438 firme sono molte e non possono essere ignorate.