I comuni trovano l’intesa con Anas per il tracciato ma i 220 milioni di euro vanno tutti a Vigevano
di Attilio Mattioni
La superstrada Abbiategrasso-Magenta è diventata una barzelletta: peccato però che non faccia ridere nessuno. Martedì scorso, al termine di una riunione fiume durante la quale la Città Metropolitana (per intenderci, quel che rimane della vecchia e mai rimpianta da nessuno Provincia) ha messo intorno al tavolo tutte le parti interessate, a partire dai comuni si è arrivati a un’intesa di massima sul tracciato. Il nuovo progetto, che è stato ufficialmente accettato e preso in carico dall’Anas, prevede che il nastro d’asfalto che parte da Abbiategrasso scorra nella striscia di campi che si trovano tra Castellazzo de Barzi e Robecco per poi passare al di là del naviglio e per poi congiungersi alla già esistente Boffalora-Malpensa attraverso un tratto sopraelevato che passerebbe sopra l’attuale maxi svincolo all’altezza dell’Iper.
In questo modo l’impatto sul territorio, e soprattutto sui centri abitati di Albairate e Cassinetta di Lugagno, sarà minore. Proprio per questo i due comuni hanno così accettato di mettere la firma all’accordo. Il progetto prevede anche la realizzazione della cosiddetta ‘variante di Pontenuovo’ che porterà vantaggi (minor traffico di attraversamento) agli abitati sia della frazione magentina sia di Boffalora. La vera novità non è tanto sul tracciato, ma sulle caratteristiche tecniche del nastro d’asfalto: non si tratterà più di una superstrada, ma di quella che gli esperti definiscono “strada extraurbana secondaria”: il tracciato non scorrerà in trincea, ma tutto al livello del terreno, gli incroci non saranno a viadotto, ma a raso e la larghezza della sede stradale sarà di circa la metà rispetto al progetto del tracciato a quattro corsie. Insomma, tutti felici e contenti. Qualcuno però, al termine della riunione, ha chiesto quando sarebbero partiti se non i lavori almeno la stesura del progetto. E qui cominciano le note dolenti. I tecnici dell’Anas hanno spiegato che i tempi tecnici di progettazione sono di circa 9 mesi; poi, se tutto andrà, bene, si potranno aprire i cantieri all’inizio del 2017 e, se i tempi di realizzazione saranno rispettati (si tratta di circa 4 anni), la nuova arteria stradale sarà aperta al traffico nel 2021. Trattandosi di un’idea nata all’inizio degli anni ’90, trent’anni di tempo per realizzarla non sono neppure pochi, anche considerato il livello della classe politica nostrana. Peccato che manchi una cosa essenziale, anche solo per iniziare a stendere il progetto: i soldi. E già, perchè qualcuno è andato a vedere se ci sono davvero i finanziamenti. E i finanziamenti non ci sono. Infatti per la realizzazione dell’opera sono a disposizione 220 milioni di euro ma questi soldi, come spiega il sindaco di Abbiategrasso Pierluigi Arrara, serviranno tutti per la tratta Vigevano-Abbiategrasso: “I 220 milioni serviranno per realizzare il tracciato da Vigevano ad Albairate. Sul resto, si cercherà in tempi brevi di trovare una soluzione”. Più che una soluzione, si tratta di trovare i soldi, almeno 200 milioni di euro che qualche ottimista dice metterà la regione Lombardia. Intanto per adesso non c’è un centesimo, solo tanta carta e tante chiacchiere. E per fare una strada, non servono né l’una né le altre.
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