Il nostro viaggio nella sanità italiana, fra tagli e paradossi, parte dalle morti bianche. L’Italia è uno dei pochissimi paesi europei, insieme alla Grecia e alla Spagna, dove per gli insegnanti di asili nido e scuole materne non è obbligatorio il corso di disostruzione pediatrica. Assurdo, un insegnante non è tenuto a sapere in che modo può salvare la vita a un bambino

6 GIUGNO 2013

di Lucrezia Cantarello

ROMA – Ogni anno, in Italia, muoiono 50 bambini per soffocamento. Il dato, in sé, è già drammatico. Ma diventa disumano, se si pensa che con un semplice corso gratuito potrebbe ridursi a zero. Il nostro viaggio nella sanità italiana, fra tagli e paradossi, parte proprio dalle morti bianche. L’Italia è uno dei pochissimi paesi europei, insieme alla Grecia e alla Spagna, dove per gli insegnanti di asili nido e scuole materne non è obbligatorio il corso di disostruzione pediatrica. Assurdo, un insegnante non è tenuto a sapere in che modo può salvare la vita a un bambino.

Il corso è gratuito

Le modalità per combattere la disinformazione ci sono, la Croce Rossa Italiana infatti tiene corsi gratuiti in merito alle norme di disostruzione pediatrica, su richiesta. Già, su richiesta, eppure di richieste ne arrivano poche da parte dei comuni. Comuni che nella maggior parte dei casi demandano la responsabilità della richiesta dei corsi alle scuole, ed è tutto un gran botta e risposta tra comune e istituti e intanto i bambini continuano a morire in questa maniera allucinante senza che qualcuno possa, o sappia fare, qualcosa. La CRI ci ha spiegato che le richieste di corsi da parte di privati cittadini, magari genitori o nonni dei bambini, sono in forte aumento. Ma tutto si svolge in forma di volontariato. La Croce Rossa non intasca un soldo per i corsi effettuati, le persone che si sobbarcano l’impegno di spiegare alla gente le modalità d’intervento sono soltanto volontari.

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

Tagli inutili

E lo Stato, il governo, la politica, dove sono tutti? Pensano a tagliare loro, ad ammucchiare pezze sulle falle che stanno facendo affondare la barca Italia. Non a prendersi cura delle reali necessità delle persone, non ad accogliere gli interessi di tutti i cittadini, non ad aiutare chi ne ha bisogno, non a informare e a rendere obbligatorie pratiche che se ridotte alla discrezione del singolo non possono che restare ignote. Ma è davvero questa l’Italia che vogliamo? Pensiamoci, con qualche dato alla mano. Nel 2012 sono stati tagliati oltre 6,8 miliardi di euro alla sanità e negli ospedali italiani sono stati soppressi oltre 30.000 posti letto. Soltanto in Lombardia si annunciano oltre 1.500 esuberi nelle strutture private, e nelle strutture pubbliche sono a rischio più di 3.000 posti di lavoro a tempo determinato. Insomma, la situazione è drammatica. E non può che peggiorare: tagliando il personale impiegato nel pronto soccorso, tagliando i fondi necessari per i farmaci agli indigenti, tagliando i finanziamenti alle cooperative che prestano agli ospedali servizi ausiliari. Alla fine, cosa rimane?