Piero Sebri aveva 71 anni. Era malato. E’ morto all’Hospice di Abbiategrasso. Uomo radicale e intransigente sui principi della legalità, è stato presidente della Carovana Antimafia dell’Ovest Milano per 11 anni

di Ersilio Mattioni

ABBIATEGRASSO (MILANO) – Nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 novembre è morto Piero Sebri, presidente della Carovana Antimafia dell’Ovest Milano. Aveva 71 anni. Era gravemente malato e si era affidato a una cura sperimentale per combattere la sua battaglia più difficile. Si è spento all’Hospice di Abbiategrasso.

Piero Sebri, una vita da romanzo

Operaio in gioventù, sindacalista, militante nella sinistra radicale e antifascista, Sebri negli ultimi quindici anni è stato un dipendente del Comune di Abbiategrasso. Ma è stato, soprattutto, il presidente e l’indiscusso leader della Carovana Antimafia del territorio. Nella vita ha incrociato il crimine e il malaffare, uscendone e denunciando tutto ai magistrati. Con coraggio e rischiando in proprio, ha fornito preziosi contributi ad inchieste importanti sui traffici internazionali di rifiuti tossici e di armi. E’ stato testimone al processo sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Dal 2012, anno della più grande inchiesta di mafia nell’Altomilanese, il suo impegno è stato tutto per la Carovana.

Il caso Sedriano

Nell’ottobre del 2013, quando Sedriano venne sciolto per mafia, Sebri era in campo. Per la verità, lo era da prima con incontri, manifestazioni di piazza, assemblee pubbliche e convegni. Dal palco, senza timori, faceva i nomi e i cognomi. Elencava, una per una, tutte le famiglie mafiose del territorio. Lo faceva per spiegare che non bisogna avere paura, che le mafie sono una minoranza e che se tutti dicessero ‘No’, verrebbero sconfitte. A Sedriano però era diverso. Lì c’era la mafia mischiata alla politica, c’erano gli interessi economici, c’era la buona fede di cittadini che non capivano. Fu dura. Lui non mollò mai. Quando il Comune venne sciolto, in tanti furono costretti a dargli ragione.

Le scuole

L’impegno di Sebri, negli ultimi anni, era concentrato soprattutto sulle scuole. Lì bisognava andare a portare cultura antimafiosa. “Basta con l’antimafia dei salotti”, diceva. E rompeva le scatole ai sindaci e ai dirigenti scolastici, trovando spesso ostacoli da parte di una politica nella migliore delle ipotesi miope, che accampava scuse e prendeva tempo. Però quando la Carovana entrava in una scuola, erano gli studenti a chiedere che vi rimanesse. Sebri chiamava giornalisti d’inchiesta, magistrati antimafia, sacerdoti di strada e tanti altri professionisti a parlare con gli studenti. Di mafia, di droga, di valori e di libertà.  

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L’ultimo saluto

I funerali di Piero Sebri si terranno lunedì 20 novembre alle 11 nella chiesa di San Pietro ad Abbiategrasso. Sarà l’occasione per dare l’ultimo saluto a un uomo radicale e intransigente, soprattutto sui principi. Un uomo generoso e leale, che per tutta la vita non ha mai smesso di lottare, neppure per un secondo.