Una storia bellissima: Fathia e Mohamed, una coppia tunisina, si sposarono a Bernate e una famiglia del paese curò il loro primogenito: “Nella vita non abbiamo mai conosciuto persone come loro, vorremmo incontrarli di nuovo”
BERNATE TICINO (MILANO) – “Carissimi residenti di Bernate Ticino, sono tunisina, mi chiamo Fathia, e alcuni di voi mi chiamavano ‘Francesca’, così come chiamavano ‘Mario’ mio marito Mohamed. Ci siamo sposati qui vent’anni fa e il 3 novembre 2001 abbiamo avuto il nostro primo figlio, Hamdi. Una famiglia di Bernate si prendeva cura di nostro figlio. Bruno e Angela avevano già altri due figli, Marta e Gian Marco, ma hanno sempre trattato Hamdi come se fosse figlio loro. Ci sono stati molto vicini e ci hanno aiutato, con tanto amore e tanto affetto. Il destino ha voluto che tornassimo in Tunisia e abbiamo perso ogni mezzo per contattarli. Li ho cercati su Facebook ma non li ho trovati. Non li abbiamo mai dimenticati, mio figlio chiamava il signor Bruno ‘nonno’ e la signora Angela ‘nonna’. Anche lui vorrebbe avere loro notizie. Gli mancano molto. Per favore, chi conosce questa famiglia dica loro che li stiamo cercando”.


L’appello di una coppia tunisina
Una storia bellissima, quella di Fathia e Mohamed. E’ stata lei a raccontarla sul gruppo Facebook del paese. Aggiungendo poi altri dettagli in un’intervista al nostro settimanale: “Tutto comincia quando ci siamo sposati, nel 2001. La nostra festa di matrimonio si svolse dietro la canonica, vicino all’oratorio. Quando nacque Hamdi, ci siamo trovati in difficoltà: dovevamo entrambi lavorare e avevamo bisogno di qualcuno che lo curasse. Bruno e Angela hanno accettato di farlo e per questo non hanno mai voluto un centesimo. Lo curavano e lo crescevano come se fosse figlio loro. Da noi non volevano nulla, neppure i soldi per i pannolini e il latte. Ogni giorno andavano a prendere Hamdi all’asilo, gli compravano vestiti e giochi. E in più lo educavano. Samo immensamente grati a Bruno e Angela, ma non riusciamo più a contattarli”.
Il ritorno in Tunisia
Nel 2011 Fathia e Mohamed vedono in tv la loro Tunisia che cambia: la ‘rivoluzione dei gelsomini’ dà il via alla stagione delle ‘primavere arabe’. L’anno dopo decidono di tornare in patria, anche perché Mohamed ha un progetto in mente e lo vuole realizzare. “E’ stata dura, per noi, prendere questa decisione. Ma abbiamo pesato che era giunto il momento di dare una mano al nostro Paese. Nella fretta del trasloco, però, abbiamo perso l’agenda con i nostri contatti italiani, tra cui il numero di telefono di Bruno e Angela. Hamdi ha sofferto molto all’inizio, gli mancavano i suoi ‘nonni’ e ancora oggi prega che siano vivi e stiano bene. in realtà mancano a tutti noi. Nella vita non abbiamo mai conosciuto due persone come loro”.
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