Fatto increscioso ad Arconate, nel Milanese, dove i soliti fascistelli di merda hanno imbrattato il murales dedicato al 25 Aprile. Sdegno in paese per il gesto compiuto dai vigliacchi la notte scorsa. L’opera di Rouge sarà ripristinata nei prossimi giorni

25 APRILE 2017

di Ersilio Mattioni

ARCONATE (MILANO) – Che siano stati i soliti fascistelli di merda, un gruppo di cretini o entrambe le cose insieme (e forse la terza opzione è la più probabile) il fatto resta tale: ad Arconate, nel Milanese, una mano ignota ha imbrattato, nella notte di lunedì 24 aprile, il murales dell’artista Rouge, commissionato dall’amministrazione comunale, in particolare dal consigliere delegato alla Cultura, Emanuele Secchi, per celebrare la giornata della Resistenza.

I fatti

Il murales contiene una scritta: “1945, c’erano le cascine, i partigiani e il fascismo. Le cascine e i partigiani ci sono ancora”. Un messaggio dell’artista, che ricorda la vittoria sul nazi-fascismo a opera dei partigiani e delle forze alleate. Un messaggio che non è piaciuto a qualche imbecille, profondamente ignorante e immemore della storia. Tanto che, approfittando del buio come di norma fanno i vigliacchi, un gruppo di deficienti ha cancellato dalla scritta la parola ‘partigiani’ e poi ha vandalizzato l’opera scrivendo ‘Viva il duce, l’Italia ha bisogno di una mano, non di un pugno’.

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Le reazioni

Al termine del corteo di questa mattina, che si è concluso proprio davanti al murales imbrattato, forte è stato lo sdegno. Un libero cittadino, Carlo Torretta, ha pubblicato su Facebook una riflessione, che condividiamo in toto e che riproponiamo: “Questa è l’alternativa alla democrazia? La vigliaccheria, il vivere nell’ombra, il non saper manifestare un pensiero compiuto. Poveri ragazzi, la cui idiozia non può che essere manifesta nell’assenza di memoria storica e nell’incapacità di essere rispettosi delle idee altrui. Idioti, non perché non condividono, ma perché la storia e i fatti devono essere noti e non stravolti. Il fascismo ha, alla fine, un bilancio umano e culturale fortemente negativo, guidato da un capo macchietta incapace di far politica e manipolato dai tedeschi. Dubbi? Nessuno, e l’atto vandalico lo conferma. La forza di questi deficienti è la morale politica che non c’è, e non solo a livello nazionale ma anche nei nostri paesi. Non festeggiare il 25 Aprile vuol dire non aver capito nulla. Anzi meno ancora. La certezza è che l’ignoranza, prima o poi, sarà sconfitta”.