Tutto esaurito ad Arconate, nel Milanese, per il professore Massimo Galli, che parla di “increspatura”, ma non di ondata, in vista del prossimo autunno: “Il ‘green pass’ non è discriminatorio e sulle vaccinazioni non sono contrario in linea di principio all’obbligatorietà”
31 LUGLIO 2021
ARCONATE (MILANO) – Nei primi minuti le zanzare di Arconate, nel Milanese, mostrano un indice Rt più aggressivo della variante Delta. Il prof Massimo Galli ci scherza subito su: “Se avrò bisogno di una trasfusione a fine serata la addebiterò al Comune di Arconate”. Ne accoppa un paio al volo, non agevolato però dai riflettori dell’impeccabile cornice di Palazzo Taverna di via Roma 42.
Le tensioni della vigilia
A condurre il dibattito c’è Francesco Colombo, assessore locale alla comunicazione, abile nel portare nella piccola Arconate il professore ordinario di Malattie infettive all’Università Statale di Milano e direttore del reparto Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano. “A costo zero”, si affretta a dire Colombo per smentire certe malelingue. Già, perché, come prevedibile, appena era stata pubblicata la locandina dell’evento, alcuni ‘no vax’, si erano scatenati contro la presenza di Galli in paese. Per scongiurare possibili tensioni all’ingresso hanno infatti ‘fatto ronda’ 3 agenti dei Carabinieri, la Polizia locale e la Protezione civile, quest’ultima, in verità, in azione solo per gestire l’afflusso delle persone e il traffico. La serata è però corsa liscia per tutte le circa 2 ore di durata, e anche nella parte finale, riservata alle domande del pubblico, non ci sono state provocazioni.
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La politica dei due forni
I 90 presenti (tutto esaurito per un infettivologo alle ore 21 del 30 luglio, impensabile fino a 17 mesi fa) hanno dapprima ascoltato la voce di Matteo Salvini, leader della Lega e ‘scettico’ sull’uso del ‘green pass’ in una delle tante clip andate in onda sul proiettore di fianco ai relatori. Galli, come sempre poco a suo agio quando ‘la si butta in politica’, però, non si è sottratto alle sollecitazioni di Colombo (di mestiere giornalista): “Il ‘green pass’ è una incentivazione al vaccino. Se non si è in grado o non si ritiene giusto imporre l’obbligo, allora ben venga la certificazione verde. Forse era meglio non mettere la scadenza a 9 mesi e i guariti dovrebbero averne diritto automatico. Su alcuni esponenti politici, osservo che non è corretto portare avanti una politica dei due forni”, alludendo alla Lega ‘di lotta’ e ‘di Governo’.
“Vaccinerei anche i sassi”
Venerdì è giorno di monitoraggio. Al 30 luglio 2021 sono 6.619 i nuovi casi italiani e il professore commenta: “Se i vaccinati non fossero così tanti andremmo incontro a nuove chiusure. Il vaccino ci evita l’ospedale, la rianimazione e il cimitero, purtroppo non ci isola in modo completo dalla variante Delta. Io, comunque, vaccinerei anche i sassi”, scherza Galli consapevole però di alcune doverose eccezioni come, per esempio, i guariti. “Il fatto che il 95% dei nuovi infetti è colpita dalla variante non è certo una sorpresa”. Non era meglio l’obbligo vaccinale allora? “Non sono contrario in linea di principio all’obbligo. Certo, sarebbe ideale che persuasione e informazione fossero sufficienti. Il ‘green pass’ è uno strumento per rendere, nei fatti, obbligatorio il vaccino, ma non è una discriminazione”.
Terza dose: serve davvero?
Sulla campagna vaccinale e sulla terza dose inaugurata in Israele, Galli afferma: “La campagna vaccinale sta procedendo come un motore diesel. È partita a singhiozzo ma ora siamo a buon punto, a parte i giovani su cui c’è ancora molto da fare. Terza dose? Non so quanto possa essere utile. Certamente dopo una terza puntura gli anticorpi si moltiplicano in modo esponenziale. In alcuni soggetti però non c’è risposta al vaccino dopo due dosi, difficile che una terza cambi qualcosa. In questo senso c’è chi ricorre alla vaccinazione eterologa. È il caso di Mario Draghi e Angela Merkel, che non avevano avuto risposte di immunizzazione dopo la prima vaccinazione e così hanno cambiato il secondo siero”.
Una “increspatura” in vista
Dopo un lungo excursus su scuole (“con la Delta i ragazzi si infettano: chi insegna deve essere vaccinato”), sul Comitato Tecnico Scientifico (“secondo me era meglio quello precedente rispetto all’attuale, seppur entrambi abbiano avuto un’influenza limitata sui Governi”) e sulla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, contraria a vaccinare la figlia (“crede di preservare la figlia senza sapere che nel caso specifico non la sta realmente proteggendo”), Galli si lancia in una previsione sull’autunno 2021: “Gli italiani si sono comportati bene, in particolare dal 26 aprile di quest’anno. Hanno avuto un atteggiamento responsabile. Mi sento di escludere un autunno pesante come quello vissuto nel 2020. Non mi attendo una quarta ondata, ma qualcosa di più di una semplice increspatura”.
Virologi star Tv
Tema che esula la pandemia in senso stretto, ma che riguarda i virologi è quello della presenza dei camici bianchi in televisione e le loro divergenze esplose sul piccolo schermo: “Scusate, se a voi capita di avere una grossa perdita in casa, un’allagamento, chiamate un illustre elettricista o un idraulico, anche di medio livello?”, domanda Galli perplesso sulla scelta di certi ospiti Tv. Un paio di volte il prof ha ironizzato su chi aveva annunciato ‘la morte del virus’ la scorsa estate, un riferimento indiretto ad Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele. Poi è passato al suo rapporto con la Tv: “Ho scoperto di fare ‘share’ (ironizza, n.d.r.). Siamo troppo in Tv? È come quando la Democrazia Cristiana aveva la maggioranza, ma nessuno ammetteva di votare Dc. Tutti dicono che non ne possono più di vedere dibattiti sul Covid-19 eppure lo share è altissimo“.
“Sì al vaccino per le donne in gravidanza”
Nel finale il pubblico, come prevedibile, ha potuto interpellare il professore in modo massiccio, dando modo a Galli di dimostrarsi oratore estremamente disponibile. Le domande hanno riportato il discorso su questioni prettamente mediche: “Sì, al vaccino per le donne in gravidanza; la risposta immunitaria tende a essere migliore con la vaccinazione eterologa; la terza dose non sembra ora essere necessaria“. Infine un augurio prima di congedarsi: “Cerchiamo di tenere duro tutti insieme“. Il video integrale della serata, trasmessa in diretta streaming, è disponibile sulla pagina Facebook di ‘Libera Stampa l’Altomilanese‘ (con Gimmy Arena, Media partners della manifestazione) e del Comune di Arconate.