Il gruppo inseguì l’uomo fino a Buscate, minacciandolo con un cacciavite: “musulmano terrorista”

di Francesco Colombo

Sono di Arconate i 5 giovani che, all’alba di domenica 15 novembre, hanno aggredito a suon di insulti, pugni e spintoni un pakistano di Castano Primo che lavora come posteggiatore in una discoteca di Parabiago. Una storia drammatica, raccontata in esclusiva 2 settimane fa da Libera Stampa l’Altomilanese. Quella notte, l’uomo stava rientrando dal lavoro in bicicletta perché sprovvisto di scooter. Aveva svolto onestamente il suo lavoro, come tutte le sere, per riuscire a mantenersi e a garantire un tenore di vita decoroso per la sua famiglia. Mentre transitava per la piazza di Arconate, un branco di 5 giovani ha iniziato a inseguirlo in macchina fino alla provinciale che collega l’ex Comune d’Europa alla vicina Buscate. A un certo punto i 5 sono scesi dall’auto e hanno iniziato ad aggredirlo. Qualcuno gli ha urlato “Musulmano terrorista, torna al tuo paese”. Poi è iniziato il pestaggio: schiaffi, pugni e spintoni. Una violenza inaudita, che ha tutto il sapore di un’intimidazione razzista. L’uomo, sotto choc per l’accaduto, dopo qualche giorno ha deciso di uscire allo scoperto denunciando il pestaggio ai Carabinieri e raccontando la sua storia ai giornali. Le indagini sono in corso e hanno già dato i primi risultati. Gli investigatori, infatti, hanno subito acquisito i filmati delle telecamere posizionate in piazza Libertà ad Arconate: parliamo di quelle del Comune, che sono funzionanti, di quelle della Posta e della Farmacia. Dopo aver visionato i filmati, le forze dell’ordine hanno capito che i giovani sono arconatesi. Il gruppetto stava chiacchierando sotto i portici dell’ufficio postale: quando ha visto l’uomo passare in bici, lo ha inseguito, per poi fare ritorno allo stesso posto da dove erano partiti. Il sospetto è che i cinque fossero sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti, ma ad oggi impossibile affermarlo con certezza. Sui nomi c’è il massimo riserbo da parte degli inquirenti: i filmati delle telecamere avrebbero permesso di individuare alcuni sospetti già noti ai Carabinieri, ma nulla trapela dai militari, almeno fino ad oggi. La caccia al branco arconatese, quindi, continua.