“Sono il diavolo”, ha urlato un ragazzo di 31 anni davanti agli alunni di Arconate, dopo essersi davanti alle scuole elementari con le mani insanguinate. Intervengono i Carabinieri e lo identificano
ARCONATE (MILANO) – Per 3 giorni ha seminato il panico davanti alle scuole elementari, al grido “Sono il diavolo!” e spaventando mamme e bambini. E’ stato identificato dai Carabinieri il 31enne G.M., residente in paese nei pressi degli istituti scolastici. Il ragazzo, apparentemente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, nei giorni scorsi si è reso protagonista di alcuni episodi particolarmente gravi.
“Devo far piangere qualcuno”
Tutto nasce mercoledì 19 ottobre, quando il 31enne si presenta al Queen’s Bar verso l’ora di pranzo e, visibilmente alterato, inizia a dar fastidio e a tormentare clienti e personale che lavora dietro il bancone. Dopo qualche ora, il ragazzo si sposta davanti alla scuola primaria, con una mano insanguinata, proprio all’orario di uscita degli alunni. L’agente di Polizia locale in servizio gli domanda il perché della sua presenza in quel luogo e in quel momento, lui risponde che “deve far piangere qualcuno” e che vuole “aspettare che i bambini escano da scuola”.
“Sono il diavolo!”
Fortunatamente, il vigile riesce ad allontanarlo dopo qualche insistenza. Il 31enne si ripresenta davanti alle elementari il giorno successivo e decide di ostacolare l’uscita delle auto dal parcheggio dell’Orologio: solo grazie all’intervento della Polizia locale e di un vicino l’arconatese decide di andarsene. Nella mattinata di venerdì 21 ottobre, invece, il ragazzo imbocca via Vittorio Veneto in contromano, spaventando a morte le famiglie e urlando: “Sono il diavolo”.
L’intervento dei Carabinieri
L’amministrazione comunale, informata dell’accaduto e preoccupata per l’incolumità e la sicurezza degli alunni, ha subito informato le forze dell’ordine di quanto successo. E, in effetti, sono stati proprio i Carabinieri a intervenire domenica 23 ottobre, in Piazza Libertà, all’ennesima segnalazione in merito alle intemperanze del ragazzo: una pattuglia si è presentata in piazza, durante i festeggiamenti per le benemerenze Avis, e lo ha identificato, tentando di dissuaderlo dal commettere ulteriori gesti impropri. Anche perché il rischio è quello, in assenza di interventi risolutivi, che qualche genitore particolarmente irruento decida di risolversi il problema da solo.
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