La Cassazione conferma le pene decise in Appello: l’operazione Area 51 partì nel 2017, quando gli inquirenti sgominarono un ingente traffico di coca.

di Francesca Ceriani

ARLUNO (MILANO) – Regge anche in Cassazione l’impianto accusatorio della Dda di Milano, che con l’inchiesta denominata ‘Area 51’ nel 2017 aveva sgominato un importante traffico internazionale di droga. Gli scambi erano gestiti dalla ‘ndrangheta, con base logistica ad Arluno, in un cortile di via Martiri della Libertà. 10 le condanne definitive pronunciate dalla Corte suprema.

Le condanne per Area 51

La sesta sezione penale ha disposto l’annullamento senza rinvio “per non aver commesso il fatto” per Agazio Vetrano, all’epoca dei fatti residente a Inveruno ma detenuto in carcere a Francoforte. Vetrano (in Appello 7 anni e 8 mesi), al terzo grado di giudizio si è visto annullare la condanna. Ordinato invece il dissequestro e la restituzione di un immobile per Agazio Samà, di Arluno; per lui però è confermata la pena a 8 anni e 4 mesi, come per il fratello Nicola, residente a Guardavalle (Catanzaro).

Ricorsi rigettati

Rigettati i ricorsi di altri imputati. Nicola Guido (di Arluno, 8 anni e 8 mesi di reclusione), Raffaele Procopio (di Sedriano, 10 anni e 4 mesi), Nicola Samà e Marcello Andreacchio (di Anzio, 6 anni e 8 mesi). Inammissibili i ricorsi di Francesco Maiuolo (residente a Sedriano, 5 anni e 4 mesi), Saverio Gualtieri (Sesto San Giovanni, 7 anni e 4 mesi), Claudio Muccari (di Alice Castello, in provincia di Vercelli, 5 anni e 4 mesi) e Antonio Treattino (di Somma Lombardo, 1 anno e 9 mesi).

I rinvii

Rinvio infine alla Corte d’appello di Milano, in altra composizione, per la rideterminazione della pena per due dei principali imputati. Si tratta di Damiano Emanuele (di Corbetta) e Alfio Di Mare (di Casale Monferrato). Quest’ultimo, braccio destro del presunto boss Francesco ‘Ciccio’ Riitano (latitante al momento degli arresti nel maggio 2017 e rintracciato soltanto ad agosto 2019), in Appello aveva preso 13 anni e 4 mesi di condanna. La Cassazione ha annullato per lui la continuità temporale tra l’associazione ‘Area 51’ e un’altra, ‘Quito 2’. A Emanuele, invece, in secondo grado era stata inflitta la pena di 13 anni e 8 mesi; ora la Cassazione ha annullato parzialmente l’imputazione associativa successiva al 2013.

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L’inchiesta Area 51

L’inchiesta nasce dal fermo di Procopio a Bareggio il 26 settembre 2015. Nella sua auto i Carabinieri trovarono 30 chili di cocaina, nascosti in un doppiofondo. E’ la punta dell’iceberg, che porterà a sgominare un’intera organizzazione, capace di muovere milioni di euro in contanti grazie a un sofisticato meccanismo di trasporto e comunicazione ‘criptata’. Gli affiliati al clan Gallace di Guardavalle gestivano il più grande traffico di droga degli ultimi 30 anni nel Magentino, articolato fra il Sudamerica, la Calabria e la Lombardia, con ramificazione anche nel Lazio, in Spagna, Olanda, Colombia e Germania. I 20 arresti scattarono all’alba del 23 maggio 2017 in tutta Italia con una particolare attenzione al nostro territorio, dal momento che il capo dell’organizzazione, Riitano, assieme ai suoi fedelissimi, smerciava proprio nei nostri Comuni.