Ritratto di Salvatore Baiardo, 64 anni, residente a Castano Primo. Che in diretta tv da Massimo Giletti, a novembre, disse: “Messina Denaro è malato, si consegnerà. Magari sarà un arresto clamoroso”. Ora è in Sicilia, ma sta per tornare a casa

di Francesco Colombo

CASTANO PRIMO (MILANO) – Abita a Castano Primo, nell’hinterland milanese, il 64enne Salvatore Baiardo, da qualche giorno salito agli onori delle cronache nazionali. Celebre l’intervista rilasciata al conduttore tv Massimo Giletti nel novembre 2022. Allora Baiardo profetizzò l’arresto di un Matteo Messina Denaro “molto malato” in cambio di un allentamento sul carcere duro da parte del governo Meloni.

Matteo Messina Denaro e i fratelli Graviano

Il ruolo che Baiardo ebbe negli anni è decisivo per capire tante cose, tanti misteri. Fu lui a gestire la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss di primissimo piano in Cosa nostra. Che nel 1994 furono arrestati a Milano. Da quel momento il 64enne – che da anni vive a Castano Primo – iniziò a fare alcune rivelazioni agli inquirenti sulle stragi del ’93 e sui rapporti tra Silvio Berlusconi e i vertici della mafia.

Baiardo in città

Nella città guidata dal sindaco Pd Giuseppe Pignatiello, Baiardo non si nasconde: si occupa dei problemi del paese, pur non essendo impegnato in prima persona in politica, frequenta i bar e i locali del centro, dice la sua su temi che interessano la cittadinanza. Qualche mese fa si fece promotore di una battaglia contro le modalità “troppo brusche” di un medico di base nei confronti dei pazienti: Baiardo ama occuparsi delle vicende locali, esponendosi pubblicamente sui social, senza timore di rivelare la sua identità.

La rivelazione

In pochi gli credettero quando, di fronte alle telecamere della trasmissione ‘Non è l’Arena’ sul canale ‘La7’, raccontava e prevedeva la possibile cattura del capo di Cosa Nostra. Parlava con il tono di chi sapeva molto di più di quante ne dicesse. “Chi lo sa che magari arriva un regalino – aveva detto Baiardo a Giletti – Presumiamo che Matteo Messina Denaro sia molto malato, che faccia lui stesso una trattativa per consegnarsi e permettere un arresto clamoroso”.

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La trattativa infinita

Baiardo ipotizzò, con due mesi di anticipo, che la cattura del ricercato numero uno potesse avvenire in cambio di un allentamento, da parte del governo, delle leggi sull’ergastolo ostativo. Misura afflittiva, che prevede l’impossibilità – per i boss mafiosi che non collaborano – di accedere a benefici e sconti di bena. “Arrestando Messina Denaro – aveva dichiarato Baiardo – magari esce qualcuno che è all’ergastolo ostativo senza clamore. Questa operazione sarebbe un fiore all’occhiello per il nuovo governo, un bel regalino. Magari è tutto già programmato da tempo” La trattativa Stato-mafia non è mai finita? “Sono quelle trattative in cui io do qualcosa a te, tu dai qualcosa a me, come lo sono state negli anni addietro”.

Misteri di Stato

Non solo Matteo Messina Denaro è stato arrestato, dopo una latitanza durata 30 anni, lunedì 16 gennaio. Ma si è anche scoperto che l’ormai ex latitante è gravemente malato di cancro. E Baiardo come faceva a sapere – o meglio “presumere”, come ama ripetere – dell’imminente cattura del latitante e delle sue condizioni di salute? Misteri di Stato, avvolti da una cortina di nebbia per ora impenetrabile.

Il ritorno a Castano Primo

Baiardo si trova in Sicilia, a Palermo. Di nuovo ospite a ‘Non è l’Arena’, il programma di Massimo Giletti su La7, non ha aggiunto nuove rivelazioni. Indiscrezioni dicono che il 64enne stia tornando al Nord, nella città in cui risiede. E che voglia riprendere la sua routine: le passeggiate in centro, i giri al bar, le chiacchierate con gli amici.

“NON CHIAMATEMI PENTITO”: RITRATTO DI SALVATORE BAIARDO

di Ersilio Mattioni

“Il gelataio di Omegna”. Lo chiamano così, Salvatore Baiardo (64 anni), perché aveva bottega proprio lì, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola in un comune piemontese con 15 mila abitanti, affacciato sul Lago d’Orta e ai confini con la Val Corcera. Siciliano d’origine, ha sempre vissuto in Piemonte e negli ultimi anni è finito a Castano Primo, mel Milanese, dove frequenta il paese, va al bar e dice la sua sui social network.

“Non sono un pentito”

La sua fama recente si deve alla profezia in diretta tv da Massimo Giletti, quando con due mesi d’anticipo annunciò la malattia di Matteo Messina Denaro e il suo imminente arresto. Lo definiscono “un pentito”. Lui nega. Ha detto qualcosa ai magistrati, ma non ha confermato i suoi racconti in aula, ha aggiunto dettagli e altri ne ha omessi. Gli investigatori di Firenze, che lo ascoltarono sulle stragi di mafia e sui rapporti tra Cosa Nostra e Forza Italia, dichiararono che “era difficile trovare una logica nel comportamento di Baiardo. Non c’è mai stata grande collaborazione. Abbiamo anche avuto il dubbio fosse etero diretto”.

Scarpinato: “Parla per conto dei Graviano”

L’ex magistrato palermitano Roberto Scarpinato, oggi senatore del Movimento 5 Stelle, lo dice senza girarci attorno: “Baiardo parla per conto dei Graviano”. Il 64enne cittadino di Castano, in effetti, fu colui che gestì la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss di primissimo livello, legati a Totò Riina, mandanti dell’omicidio di don Pino Puglisi e condannati per le stragi del ’92 e ’93.

Berlusconi e la vacanza in Sardegna

Baiardo parlò anche di loro, delle telefonate con Marcello Dell’Utri e degli incontri con Silvio Berlusconi. Come quello di inizi Anni ’90, in Sardegna, in una villa affittata per le vacanze dei Graviano che dista 400 metri da quella del Cavaliere: “Volevano finanziare Forza Italia, perché un partito così li avrebbe garantiti”.

“Baiardo è credibile”

Baiardo non aveva grande interesse a pentirsi: condannato per favoreggiamento e riciclaggio, ha scontato 4 anni in carcere e oggi è un uomo libero. Di segreti ne custodisce moltissimi e ogni tanto aziona il pallottoliere. Molte delle cose che dice, per la verità, le ripete da più di un decennio, prima di diventare famoso. E i magistrati hanno spesso trovato riscontri alle sue dichiarazioni. Lo ha detto, di recente, anche Enrico Deaglio, uno dei migliori giornalisti italiani: “Baiardo è credibile. Lo ha dimostrato molte volte”.