L’assessore leghista Simone Tisi, da pochi mesi nella giunta di Magenta guidata da Chiara Calati, si esprime sui violenti di Washington: “Simbolo di lotta per la libertà”. Ma il sindaco lo sconfessa. Il Pd chiede le dimissioni
MAGENTA (MILANO) – Lo avevamo definito “l’assessore leghista combina guai”. E Simone Tisi, in effetti, non smentisce la sua fama. Attivissimo su Facebook (decisamente meno attivo in città: da quando è entrato in giunta, non si conosce una sua iniziativa degna di tale nome), qualche giorno fa si è espresso sulla violenza dei fan di Donald Trump, che hanno assaltato il cuore delle istituzioni americane.
Assessore leghista combina guai
Il sindaco Chiara Calati, da oggi, ha un problema in più da risolvere, perché non può certo tenersi in giunta un assessore che, sui fatti di Washington, pensa che chi ha assaltato il Campidoglio “è il simbolo della lotta per la libertà e per la democrazia”. Il fatto che Tisi faccia un esplicito riferimento ad Ashli Babbit (la donna rimasta uccisa durante gli scontri con la Polizia) non giustifica le sue gravissime parole. E d’altra parte ci vuole un bel coraggio (pure molta fantasia) per considerare eroe, patriota o difensore della libertà chi non accetta il risultato delle urne e vorrebbe cancellarlo con la violenza.
Il sindaco sconfessa il leghista
L’assessore leghista, tuttavia, non ha trovato sostenitori. A cominciare dal sindaco Calati, che sulla violenza dei fanatici sostenitori di Trump ha preso una posizione netta: “La democrazia va sempre difesa e la violenza sempre condannata”. Non è la prima volta che la Lega di Magenta mette il sindaco in imbarazzo. E Calati comincia a essere infastidita dagli eccessi di questo alleato un po’ riottoso e un po’ folcloristico, soprattutto a ridosso di una campagna elettorale (a Magenta si vota nel 2022) che non si annuncia per nulla semplice.
Il Pd: “Dimissioni subito”
“I fatti di Washington – scrive il Pd – rappresentano una delle pagine più buie della storia della democrazia americana. Avvenimenti che hanno colpito tutti noi e che dimostrano quanto sia importante difendere le nostre istituzioni e contrastare gli estremismi che vogliono ottenere il potere con la forza. Condividiamo le parole del sindaco Calati. Purtroppo, non tutta la giunta la pensa come lei. L’assessore leghista Tisi non solo non condanna le violenze, ma le sostiene. Sono affermazioni vergognose e inaccettabili”. I dem chiedono al sindaco di intervenire: “Prenda provvedimenti nei confronti del proprio assessore. Magenta non può essere amministrata da chi preferisce i colpi di stato rispetto alla democrazia”. Segue invito rivolto direttamente a Tisi: “Dimissioni!”
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