Costruire costa sempre di più. In aumento la tassa: record a Vittuone, Magenta è la città meno cara

3 FEBBRAIO 2016

di Ersilio Mattioni

ALTOMILANESE – I costi di costruzioni, detti anche “oneri concessori” sono l’insieme delle tasse da versare al comune per ottenere il permesso di edificare. Ogni intervento che comporti trasformazione urbanistica ed edilizia, infatti, è infatti soggetto al rilascio di un’autorizzazione da parte delle pubbliche amministrazioni. Questo via libera comporta per il privato “la corresponsione di un contributo commisurato all’incidenza degli oneri di urbanizzazione nonché al costo di costruzione”, in base all’articolo 16 comma 1 del Dpr 380 del 6 giugno 2001.

costi costruzione (TABELLA)

La tassa mascherata

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Detto in altri termini, una volta che un privato cittadino o un’impresa ottengono una licenza edilizia, devono pagare un balzello ai sindaci. Il calcolo del costo di costruzione cambia da comune a comune, in ragione di alcuni parametri oggettivi, quali la popolazione, l’indice di abitanti per ogni metro quadrato, l’essere o meno una comunità montana, una città metropolitana e via discorrendo. Attenzione, la tassa mascherata si calcola moltiplicando il costo a metro quadrato per la superficie residenziale, ma anche per quella non residenziale, compresi balconi, portici e verande.

Si paga per servizi inesistenti

Di norma sono le stesse amministrazioni locali a fornire una tabella con i costi. Con i soldi incamerati, poi, i comuni dovrebbero provvedere alla realizzazione dell’urbanizzazione primaria (strade, fogne, illuminazione pubblica, rete di distribuzione energia elettrica e gas, aree per parcheggio, aree per verde attrezzato) e dell’urbanizzazione secondaria (asili e scuole materne, elementari, medie inferiori, istituti superiori, consultori, centri sanitari, edifici comunali, edifici per il culto). Però non sempre avviene. Anzi, le pubbliche amministrazioni sono super efficienti quando si tratta di incassare, mentre in perenne ritardo quando si tratta di erogare servizi.

Costruire a Milano costa meno

Da notare che i costi di costruzione sono fissati per legge con un parametro minimo e uno massimo. La differenza da comune a comune (come potete leggere nella tabella pubblicata qui sotto) dipende dunque da una scelta politica. Ecco spiegato perché costruire a Milano costa 393,13 al metro quadrato, mentre a Ossona più di 403 euro, che diventano 404 a Vittuone, il comune più caro assieme a Vanzaghello, mentre il più economico è Magenta (342,86 euro), con Arconate, Arluno e Bernate a poca distanza.

Il controsenso

C’è però, all’interno della legge che regola questa tassa, una piccola contraddizione: i costi di costruzione dovrebbero servire ai comuni soprattutto per erogare i servizi primari (strade, fognature e parcheggi). E’ giusto quindi che a pagare siano i costruttori di nuovi edifici. Ma perché la tassa viene pretesa, senza sconti né riduzioni, anche da chi ristruttura una casa senza aggiunge neppure un metro cubo?