Acquistavano e spacciavano droga. Non solo, la assumevano prima delle partite, prendendo poi parte ad azioni violente. L’inchiesta della Polizia di Stato, denominata ‘Mai una gioia’, ha sgominato una vasta rete di tifosi-spacciatori, tra cui un anziano di 73 anni. Dalle indagini emergono anche episodi di violenza e di estorsione, oltre a un vorticoso giro di soldi

7 MARZO 2017

di Redazione

BERGAMO – L’hanno chiamata ‘Mai una gioia’, dal nome di un coro tipico degli ultras dell’Atalanta, una frase riportato anche in uno striscione. L’inchiesta della Polizia di Stato ha portato 11 persone in carcere, 7 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 5 con obbligo di presentazione tutti i giorni in caserma. Le accuse, a vario titolo, sono di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Le indagini

Iniziate a settembre 2015, le indagini si erano all’inizio concentrate sui frequentatori della ‘movida’ bergamasca. Nel mirino erano finiti un gruppo di italiani, di cui facevano parte anche un albanese e un serbo, tutti parte della tifoseria dell’Atalanta. Alcuni di loro erano pregiudicati: avevano precedenti per traffico di droga. Tra gli indagati anche un 73enne e un 63enne.

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I filmati

Dalle immagini della Questura emerge che molti tifosi dell’Atalanta, prima di assistere alla partita, acquistavano e assumevano droga, sia dentro che fuori lo stadio. Poi, incappucciati, compivano azioni violente. Una circostanza che è stata accertata prima dei tafferugli avvenuti a gennaio 2016, nel centro di Bergamo, dopo la partita contro l’Inter, che ha portato a contestare anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale, riconducibile a condotte violente.

Violenza ed estorsioni

Dopo ore di interrogatori, dopo l’ascolto delle intercettazioni e dopo l’analisi dei nastri delle telecamere nascoste è stato documentato un vorticoso giro di denaro, ma anche la violenza di una rapina ai danni di un corriere di droga, che al cellulare racconta l’assalto: “Ci hanno presi a sprangate”. Non solo, pure diverse estorsioni nei confronti di tossicodipendenti ‘insolventi’ nel pagamento delle dosi. I tifosi-spacciatori parlano di “pallini” per identificare le dosi di droga oppure si raccomandano cautela: “Occhio a schiacciarla che è stracroccante”. O ancora si esaltano: “Quando fa la patatina è il top, una scagliata della Madonna”.

Le perquisizioni

Sono state eseguite 14 perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti indagati in stato di libertà, sono stati eseguiti 5 arresti differiti e sono stati notificati 30 avvisi di avvio del procedimento per emissione del ‘daspo’, il divieto di entrare negli stadi. E ancora, sono stati notificati 10 provvedimenti di sospensione della licenza nei confronti di 10 di bar e locali, coinvolti a vario titolo negli episodi incriminati.