Il sindaco Osvaldo Chiaramonte lo aveva licenziato e denunciato in Procura, ma i giudici lo hanno assolto due volte: la prima imponendo al Comune di riassumerlo; la seconda dichiarando inesistente l’accusa di bracconaggio. E oggi il dipendente pubblico Angelo Martorana chiede i danni
7 AGOSTO 2016
BERNATE TICINO (MILANO) – Angelo Martorana è innocente. Il Tribunale di Milano lo ha infatti assolto da ogni accusa con formula piena: la sentenza è stata emessa dal giudice Maria Antonia Versace. La vicenda risale a 3 anni fa, quando due guardiaparco dichiararono di aver trovato in un magazzino del comune di Bernate, ente presso il quale lavora Martorana, due gabbie per catturare animali (una delle quali contenente una gazza viva) e alcuni attrezzi per il bracconaggio. I guardiaparco riferirono all’amministrazione comunale che quel materiale presumibilmente apparteneva al dipendente pubblico Angelo Martorana: a quel punto il sindaco Osvaldo Chiaramonte decise di licenziare il dipendente e contro di lui fu presentato un esposto in Procura.
La prima vittoria
Successivamente Martorana fece ricorso al Tribunale di Milano (sezione lavoro) contro il licenziamento: i giudici gli diedero ragione e ordinarono all’amministrazione comunale di riassumere immediatamente il dipendente e di risarcirlo per le spese legali che aveva dovuto sopportare. Il procedimento penale ha invece seguito invece il proprio corso, indipendente dalla causa di lavoro. Un corso più lento che ha visto sfilare nelle aule del Tribunale di Milano una serie di testimoni. Ma sono state proprio le testimonianze, spesso in contrasto tra di loro, a far pendere la bilancia della giustizia dalla parte di Martorana.
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Testimonianze contraddittorie
Proprio sulla presenza nel magazzino della famosa ‘gabbia da bracconiere’ due testimoni hanno fornito versioni contrastanti: per uno era stato Martorana a distruggere la gabbia di fronte ai guardiaparco mentre per un altro testimone era stato lui stesso a romperla in via accidentale appena entrato nel magazzino. A questo punto è stato lo stesso Pubblico Ministero, Isabella Arena, a chiedere l’assoluzione dell’imputato e il Tribunale lo ha quindi prosciolto con formula piena.
Martorana chiede i danni
Angelo Martorana, che è stato assistito dall’avvocato Francesco de Servi, ha accolto ovviamente con grande soddisfazione il verdetto: “Ora mi riservo di chiedere i danni a chi mi ha trascinato in questa storia, ma prima devo aspettare che il Tribunale renda note le motivazioni della sentenza”. Il termine è stato fissato per fine novembre e a quel punto, ne siamo quasi certi, ci saranno altre sorprese.