L’avvocato 69enne ricoverato a magenta, è fuori pericolo. La moglie soffriva di problemi psichici
di Graziano Masperi
Una stupenda villa tra le campagne sul confine tra Boffalora sopra Ticino e Bernate è stata teatro di una tragedia. Giovedì verso le 13 una donna è morta, mentre il marito è rimasto gravemente ferito ed è tuttora ricoverato all’ospedale di Magenta. Cosa sia accaduto è ancora un mistero sul quale stanno indagando i carabinieri e i reparti investigativi dell’Arma. La villa è di proprietà dell’avvocato Roberto Marsi di Milano. Tutto è accaduto nel bagno di casa. Lui era in piedi e, all’arrivo dei soccorritori, avrebbe detto: “Mia moglie mi ha sparato ai genitali”. Lei, la moglie, è Maria Luisa Mazzanti, di tre anni più giovane. Presentava due colpi d’arma da fuoco. Uno all’addome e l’altro più in basso. Ha perso immediatamente conoscenza ed è andata in arresto cardiaco. Nonostante i disperati tentativi di rianimarla per lei non c’è stato niente da fare. E’ stata una figlia presente in casa al momento della tragedia a sentire gli spari e ad allertare immediatamente i soccorsi. Nel giro di pochi minuti sono arrivate sul posto tre ambulanze, la Croce Bianca di Magenta e Sedriano, il Cvps di Arluno, l’automedica l’equipe medica dell’elisoccorso e numerose pattuglie di Carabinieri dalla stazione di Magenta e dal comando di Abbiategrasso. L’avvocato Marsi è stato medicato sul posto e trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Magenta. Nelle prossime ore verrà sottoposto ad ulteriori accertamenti clinici. Le indagini sono in corso per chiarire cosa sia accaduto in quel bagno di una villa stupenda dal nome ‘Il giardino incantato’, situata proprio al confine tra due piccoli comuni a pochi metri dal fiume Ticino lungo una stradina che ricorda l’antica vicinale del Porto, luogo storico dove secoli or sono attraccavano le imbarcazioni. La tesi al vaglio dei carabinieri, al momento, è quella fornita dal marito. Ovvero che la moglie, in preda ad un raptus, ha premuto il grilletto di una pistola a tamburo, regolarmente detenuta dall’uomo, sparando all’altezza dei genitali. Per poi rivolgere l’arma contro la sua persona. All’addome, dove è stata colpita da due proiettili. Soltanto gli accertamenti scientifici dei Ris potranno però sciogliere ogni dubbio.
“i coniugi non davano confidenza”
Una villa immersa nel verde I vicini di casa sotto choc: “Sì, li sentivamo litigare”
Vivevano a Bernate Ticino da una quindicina di anni i membri della famiglia Marsi. Il confine con Boffalora è segnato semplicemente da una stradina di campagna, la vicinale del Porto. “Li vedevamo spesso, ma non eravamo in confidenza – si limita a dire un uomo – li sentivo litigare di tanto in tanto, ma di più non posso dire. Non sappiamo in quali rapporti fossero”. In tanti sapevano che quella villa era di proprietà dell’avvocato Marsi, ma in pochi potevano dire effettivamente di avere un rapporto di amicizia. Basta uscire dal cancello della villa ‘Il giardino incantato’ e ci si trova già a Boffalora sopra Ticino. Ci sono un paio di aziende agricole e, a poca distanza il noto salumificio Venegoni’. Una zona battuta solo da qualche trattore e alcuni ciclisti. Dove la tranquillità regna sovrana. “Sono arrivato a casa adesso – aggiunge un uomo che vive di fronte alla villa della tragedia – Mi hanno spiegato cos’era appena successo. Una cosa terribile che toglie il fiato”.