Il pluriomicida albanese era latitante dal 2006: ha ucciso due volte e si è reso protagonista di spettacolari evasioni dalle carceri. Ha rapito e violentato una giovane ragazza in un appartamento di Buscate, nel Milanese. Deve scontare 24 anni di prigione

di Redazione

BUSCATE (MILANO) – Il pluriomicida da tempo era latitante: catturato una volta a Buscate ed evaso due volte dalle carceri italiane, di lui si erano perse le tracce fino a giovedì 3 novembre, quando è stato fermato dalla Polizia nel negozio del suo parrucchiere di fiducia, in Albania, vicino a Tirana. E’ stato arrestato Ilir Paja, detto ‘Ufo’, 49enne ricercato in campo internazionale con un ‘avviso rosso’ diramato dall’Interpol. La storia criminale di Paja è incredibile e impressionante.

La storia del pluriomicida latitante

Il pluriomicida nel 2006, dopo aver ucciso un suo connazionale per un regolamento di conti a Duigsburg, in Germania, fugge in Italia e viene arrestato una prima volta. Finisce nel carcere di Perugia, dove si rende protagonista di una rocambolesca evasione nel giugno 2006. Il 49enne, approfittando della sua ora d’aria, sale sul tetto del carcere, si cala con le lenzuola oltre il primo muro di cinta e scappa nei campi. ‘Ufo’ ricompare a settembre di quello stesso anno in un parcheggio di Bresso, nei pressi di Milano. Pistola alla mano, corre in soccorso di un amico che poco prima aveva molestato una giovane ecuadoregna.

Violenta, picchia e segrega una ragazza a Buscate

Paja inizia a far fuoco ed esplode 15 colpi di pistola contro gli amici della giovane, ferendo un 21enne alla coscia. Scappa in auto con il suo ‘compare’ ma viene di nuovo raggiunto dagli amici della ragazza: estrae ancora la pistola e, questa volta, ammazza il 35enne Louis Gonzalo Ramires con un colpo alla tempia. Qualche ora dopo si dirige a Lacchiarella: dopo aver minacciato una prostituta 19enne di origine rumena mettendole la pistola in bocca, la costringe a salire in auto, la picchia e la porta in un appartamento a Buscate, dove la violenta e la tiene prigioniera per un giorno e mezzo, minacciandola pure di darle fuoco.

Fuga a piedi nudi nel bosco

In quel momento fanno irruzione i poliziotti della squadra mobile di Perugia, che erano sulle sue tracce dal momento della spettacolare evasione. Viene rinchiuso nel carcere di Livorno ma riesce a fuggire anche da lì. Nell’estate del 2007 il suo stato di salute pare essere piuttosto compromesso e viene disposto il suo trasferimento a Caserta. Proprio durante il viaggio in ambulanza, l’uomo finge di stare male: aggredisce con una testata sul volto uno degli operatori carcerari durante una sosta in area di servizio a Reggello e incredibilmente fugge nel bosco a piedi nudi.

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Arrestato in Albania

Ricompare in Albania, dove viene catturato nel 2008 al culmine di un inseguimento. Intanto, in Italia, viene condannato a 24 anni e 4 mesi di carcere. Rilasciato nel 2020 per motivi ancora da chiarire, diventa ancora fantasma e svanisce nel nulla. Fino a giovedì 3 novembre.