I cittadini di Castano Primo, nel Milanese, dovranno attendere ancora due anni prima di veder inaugurata la Casa della salute, che ospiterà gli ambulatori medici. Per ora dovranno cavarsela da soli, mentre il numeri dei medici di base continua a diminuire e nessuno affronta il vero nodo: l privatizzazione della sanità lombarda

di Deborah Ali

CASTANO PRIMO (MILANO) – Casa della salute: Castano Primo dovrà aspettare fino al 2024 per vedere realizzata la sua struttura sanitaria. Nel frattempo, la cittadinanza dovrà resistere e arrangiarsi con i medici in servizio. “È una situazione sicuramente da attenzionare a Castano e soprattutto nel resto del territorio – spiega il primo cittadino Giuseppe Pignatiello che, insieme agli altri sindaci dell’Altomilanese e del Castanese, è da tempo che pretende una risposta concreta e risolutiva da Regione Lombardia – stiamo provando in tutti i modi a far capire più in alto l’importanza e il bisogno di un intervento. Speriamo che per una volta la politica e le istituzioni abbiano la forza di far riferimento al territorio, a quello vero, a quello che vede i problemi, li sente e li vive sulla propria pelle”.

Carenza dei medici

A Castano ci sono 5 dottori. Pochi, ma è così tantissimi paesi della Lombardia. “Il problema della carenza dei medici è sempre più pressante“, spiega una cittadina. Che aggiunge: “Sono un punto di riferimento per gli anziani ma anche per le altre fasce, le regole attuali sono insostenibili. I dottori sono pochi e non tutti hanno la possibilità di spostarsi in altri comuni”. Eppure sempre più spesso anziani, magari senza macchina, devono fare ricorso a medici di famiglia in altri paesi.

Troppi pochi medici

A commentare il problema che tarda ad avere una soluzione sono in tanti: “I medici sono pochi e le persone da assistere sono tante. Nei mesi scorsi, in città, abbiamo avuto seri problemi e abbiamo dovuto rivolgerci a quelli di altri comuni. Forse i sindaci non possono fare molto e la Casa della salute potrebbe essere una soluzione, a condizione che non sia una scatola vuota, come Regione Lombardia sembra averla concepita”.

I danni della privatizzazione

Mentre i cittadini vengono invitati ad avere pazienza, nessuno – sindaci, consiglieri regionali, parlamentari – sembra voler affrontare il nodo centrale: la privatizzazione della sanità lombarda, che in questi anni ha mostrato tutti i suoi limiti. La Casa della salute è un bello slogan. Sarebbe anche un progetto, se riempito di contenuti, cioè di servizi. Su questo fronte siamo in ritardo da anni.

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