A Castano Primo, nel Milanese, 12 famiglie costrette a vivere al freddo da 20 giorni: Aler, che gestisce gli alloggi popolari, non sembra in grado di risolvere il problema. Anziani, disabili e neonati sono costretti a subire la latitanza delle istituzioni
3 GENNAIO 2020
CASTANO PRIMO (MILANO) – Vacanze al freddo per 12 famiglie, compresi anziani, disabili e neonati. E’ la situazione che si sta protraendo ormai da 20 giorni in un palazzo di via san Fedele, a causa di un guasto alla caldaia che Aler, titolare dell’immobile, non ha ancora provveduto a far aggiustare in maniera definitiva.

La fuga di gas
ʺSono anni – spiega addirittura, uno dei residenti, Angela Gaudio – che l’impianto accusa dei problemi e che noi rimaniamo in un gelo intermittente. Ora, però, la situazione è davvero rischiosa. Abbiamo avvisato carabinieri e vigili del fuoco ieri, giovedì 2 gennaio, i quali hanno fatto un sopralluogo e hanno anche accertato una fuga di gas. Sono così intervenuti anche i tecnici dell’azienda che si occupa della manutenzione per conto di Aler, hanno ripristinato la caldaia per qualche ora ma stamattina era di nuovo spentaʺ. Un altro vicino di casa ha così richiamato l’azienda appaltata in giornata e dall’operatore telefonico si è saputo che la caldaia è bloccata, perché sarebbe pericoloso riaccenderla, proprio per la perdita di gas riscontrata il giorno prima. Nessuno si è premurato di avvisare le persone che abitano nel palazzo comunque, le quali stanno passando tutti i giorni al telefono per cercare di avere delle risposte risolutive.
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Aler senza vergogna
Né Aler ha manifestato riguardi quantomeno nel rassicurare i condomini per una celere rimessa in funzione. ʺEppure paghiamo tutto regolarmente – aggiunge Gaudio – e non è giusto non avere i servizi garantiti. Io posso anche rimanere con la borsa dell’acqua calda addosso, pur avendo pure dei problemi di salute, ma per i disabili che abitano nel palazzo, per esempio, il freddo aggrava la loro situazioneʺ. Tra questi, c’è una giovane donna che soffre anche di epilessia e ha problemi neurologici. C’è anche un neonato di pochi mesi in uno degli appartamenti. Un anziano si è sottoposto a vaccino antinfluenzale ma ora si è ammalato di bronchite. Una signora si è trasferita dal figlio per non rimanere al freddo. Non tutti, però, hanno la possibilità di cambiare abitazione, neanche per pochi giorni. I residenti, d’altronde, sono da sempre abituati ad arrangiarsi da soli nel far fronte alle emergenze. ʺDovrebbe essere Aler – spiegano – a provvedere alla manutenzione straordinaria, ma alla fine ci ritroviamo sempre noi a muoverci per primi e in autonomia, dopo giorni d’attesa. Abbiamo così aggiustato un palo della luce, caduto all’improvviso a terra. Abbiamo ricucito le crepe lungo tutto il corridoio d’ingresso e sostituito addirittura i tombini, dopo che uno dei vicini è inciampato, rischiando di farsi davvero male. Abbiamo anche coperto le perdite d’acqua che si sono verificate tra le condutture dello stesso impianto di riscaldamento, ma di più non possiamo davvero fareʺ.
Situazione al collasso
Da ben due balconi, inoltre, pochi mesi fa si sono staccati due pezzi di muro, cadendo rovinosamente a terra. Per fortuna nessuno passava al di sotto in quel momento. Da allora, Aler non ha provveduto a svolgere neanche per questi due stabili la manutenzione dovuta. Mentre le crepe continuano ad aprirsi, insieme alle buche nel cortile, sempre più gigantesche, per il riscaldamento non si può confidare nella buona sorte.