Caso chiuso per sempre: la Procura di Milano non presenterà ricorso in Cassazione contro l’assoluzione del ministro Massimo Garavaglia e dell’ex vicegovernatore lombardo Mario Mantovani. Quest’ultimo era stato condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi per corruzione, ma poi era stato assolto in appello

di Redazione

MILANO – La lunga vicenda giudiziaria del ministro del Turismo Massimo Garavaglia (Lega), dell’ex vicegovernatore lombardo Mario Mantovani (ex Forza Italia, oggi Fratelli d’Italia) e di altri 9 imputati si chiude per sempre.

Caso chiuso

La Procura di Milano, da quanto si apprende, non presenterà ricorso in Cassazione dopo l’assoluzione di tutti gli imputati da parte della Corte d’appello. Il primo grado aveva già assolto dall’accusa di turbativa d’asta il ministro Garavaglia, mentre Mantovani e altri 8 imputati erano stati tutti condannati. In particolare, per l’ex vicegovernatore della Lombardia la condanna era stata pesante: 5 anni e 6 mesi di carcere per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. L’appello aveva poi ribaltato la sentenza del 2019 con un’assoluzione per insussistenza del fatto.

La decisione della Procura

Difficile dire perché la Procura abbia deciso di rinunciare a ricorrere in Cassazione. Quello che è certo, invece, è che il caso è chiuso. La vicenda di Mantovani, arrestato nell’ottobre del 2015, è complessa e articolata. La Procura aveva contestato all’ex vicegovernatore lombardo vari reati. Dalla gara per il trasporto degli ammalati dializzati alla casa di riposo di Arconate, fino alla corruzione per aver procurato a un amico architetto appalti pubblici in cambio di lavori gratis. Ma tutto questo resta una tesi della Procura di Milano, smentita dalla Corte d’appello e senza un ulteriore passaggio in Cassazione.

Ultimo fronte giudiziario

Caso chiuso per il processo principe, resta un unico fronte giudiziario ancora aperto per Mantovani: il secondo processo di Milano (che in queste settimane sta giungendo alla sua conclusione). La Procura contesta al politico-imprenditore una serie di reati fiscali che hanno a che fare con i soldi e i bilanci delle Onlus e delle cooperative a lui riconducibili.

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