A Robecchetto con Induno, nel Milanese, un imprenditore non paga 350.000 euro di debiti a un fornitore: il tribunale lo condanna, ma se la cava solo con una multa
1 OTTOBRE 2018
ROBECCHETTO CON INDUNO (MILANO) – Si è concluso con una condanna definitiva l’iter giudiziario che ha coinvolto Alessandro Rudoni, noto imprenditore 54enne di Robecchetto con Induno, nel Milanese, titolare della storica ‘Tessitura Rudoni Luigi Spa’. Rudoni, secondo i giudici della Suprema Corte di Cassazione di Roma, è infatti colpevole della mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice (articolo 388 del codice penale), per aver “compiuto operazioni simulate finalizzate a sottrarre l’azienda da lui gestita e i beni che la componevano” al fine di “sottrarsi agli obblighi nascenti dai ricorsi in sede civile finalizzati al recupero di crediti per un valore complessivo di 358.830,59 euro”.
I fatti
In particolare Rudoni, secondo i magistrati, nel 2010 avrebbe messo in liquidazione la Tessitura Rudoni Luigi e costituito dopo pochi mesi una nuova società, la ‘Antica Tessitura Rudoni Srl’ al fine di non pagare un fornitore, la ‘Filomania Srl’ di Olgiate Olona, in provincia di Varese, verso il quale vantava una morosità di oltre 350.000 euro per l’acquisto di alcuni materiali, che avrebbe dovuto rimborsare entro 90 giorni dall’emissione della fattura. L’imprenditore 54enne, inoltre, avrebbe stipulato – il 20 gennaio 2011 – un contratto d’affitto tra le sue due società, cedendo sia l’immobile sia il ramo d’azienda all’Antica Tessitura Rudoni, creando così un disegno criminoso volto – scrivono i giudici – a porre “in essere atti giuridici di natura fraudolenta diretti a cagionare un danno ai creditori della società (la Filomania Srl, ndr)”.
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La difesa di Rudoni
Accusa respinta fermamente da Rudoni, che ha deciso di presentare ricorso contro la condanna del Tribunale di Milano sia presso la Corte d’Appello sia presso la Cassazione. Secondo i legali dell’imprenditore robecchettese, infatti, “gli atti contestati non sono simulati e fraudolenti poiché non sono mai stati celati e rientrano nel normale percorso delle imprese in crisi (la Tessitura Rudoni Luigi restava dunque pignorabile e aggredibile dai creditori, ndr)”. “Anche il contratto di affitto del ramo d’azienda – scrivono gli avvocati di Rudoni – non ha svuotato la società dei beni aziendali, essendo semplicemente prevista un’opzione di acquisto del ramo stesso e dell’intero magazzino al corrispettivo di 1 milione di euro”.
La condanna
Tesi difensiva che non ha però convinto i giudici romani, tanto da condannare Rudoni a 20 giorni di reclusione e al pagamento di una risarcimento di 40.000 euro (più 3.000 euro di spese legali) alla Filomania Srl, i cui titolari si dicono “amareggiati per il comportamento deplorevole tenuto da Rudoni, che ci ha provocato un danno da oltre 300.000 euro. Danno che ha inciso notevolmente anche sulla nostra società, in un momento storico in cui la crisi si fa sempre più pressante. Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto i 40.000 euro che ci deve, quindi saremo costretti a procedere al pignoramento delle sue proprietà”. Nonostante i numerosi tentativi non siamo riusciti a rintracciare Alessandro Rudoni; mentre il suo legale, Roberto Craveia, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.