Una famiglia e la figlia con sindrome di down in mezzo alla strada, il comune: “cercheremo di aiutarli”

di Patrizia Meneghin

Una famiglia verrà sfrattata da uno degli appartamenti di proprietà della parrocchia. Negli scorsi numeri abbiamo anticipato la volontà della Chiesa locale di mettere in vendita alcuni edifici di sua proprietà, così da contribuire alla costruzione del nuovo oratorio. Tra gli immobili messi in vendita dalla parrocchia, c’erano anche gli appartamenti siti in via Parini. Infatti, ci è stato segnalato, che tra gli affittuari di questi appartamenti ci sarebbe anche una famiglia con gravi problemi finanziari e con una bambina affetta da sindrome di Down, che hanno ricevuto la richiesta di sfratto. Lo sfratto, poi c’è effettivamente stato e sarebbe arrivato nei mesi estivi, così che la famiglia lo potesse liberare affinché venisse messo sul mercato. Abbiamo interpellato don Eugenio Baio, chiedendogli chiarimenti: “Questa è una questione nostra interna, non gradiamo che venga diffusa sui giornali”. Abbiamo così interpellato il sindaco Pierluca Oldani, chiedendogli se fosse a conoscenza dello sfratto e se la famiglia avesse chiesto aiuti al comune. “Siamo a conoscenza della triste vicenda – racconta Oldani, che continua: “La famiglia è venuta a chiederci un aiuto quest’estate. Sono una famiglia extracomunitaria, composta da marito, moglie e una figlia. Hanno una bambina con una sindrome di Down molto pronunciata, che ha bisogno di assistenza costante. Il padre famiglia ha perso il lavoro e si è trovato in evidente difficoltà nel pagamento dell’affitto. Lo sfratto è arrivato, dopo alcuni affitti insoluti. Stiamo facendo tutto quello che è in nostro potere per aiutarli, con le risorse che abbiamo disponibili. Purtroppo non abbiamo appartamenti liberi negli alloggi comunali, ma ci stiamo prodigando per cercargli una sistemazione che sia adatta anche alle esigenze della bambina. Dopo che sono venuti da noi, abbiamo chiamato l’avvocato della parrocchia, che si sta occupando della questione, chiedendogli di posticipare lo sfratto. Ci stiamo prodigando, anche per la ricerca di una sistemazione lavorativa per lui. Gli abbiamo fornito degli aiuti economici e con la chiusura del bilancio, cercheremo di fornirgliene altri”. Una situazione che ha dell’inverosimile, soprattutto se la decisione di sfratto arriva dalla Chiesa. Chi ci ha segnalato la situazione chiosa: “Casorezzo ha davvero bisogno di un nuovo oratorio, se si è arrivati a sfrattare una famiglia in difficoltà pur di vendere?”. Una domanda che dovrebbe far pensare.

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