Cimitero privatizzato a Bareggio, opposizioni in rivolta: “Servizio troppo importante”

5 GENNAIO 2021

di Francesca Ceriani

BAREGGIO (MILANO) – Conclusa l’operazione di privatizzazione del cimitero di Bareggio, nel Milanese. Da oltre un anno (marzo 2019 per la precisione), infatti, l’amministrazione comunale leghista guidata da Linda Colombo stava portando avanti l’operazione di esternalizzare i servizi cimiteriali, affidandoli a un privato. Una manovra che aveva fatto parecchio discutere nei mesi scorsi e che ora suscita parecchie polemiche da parte di una ‘fetta’ dell’opposizione.

Cimitero privatizzato

Una parte della minoranza, formata da Pd e Lista civica ‘Bareggio 2013’ di Monica Gibillini, oltre alla lista ‘Io amo Bareggio’ (che non ha rappresentanti in consiglio comunale), si è unita per esprimere diversi dubbi in merito alla privatizzazione del cimitero. “Il 30 dicembre, mentre le persone erano, giustamente, concentrate su altro, la Giunta informava i cittadini della cessione del cimitero a imprese private (Il Ponte Cooperativa Sociale Onlus, Futura società cooperativa sociale, Architettura funeraria industrializzata Boltro Afib), ma guardandosi bene dall’informare anche che questo sarà valido fino al 2035″, sottolineano i tre gruppi.

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Operazione da 3,5 milioni

“In ogni caso, terminate le verifiche di rito, il Comune non si occuperà più del cimitero. Neanche delle entrate che incasseranno direttamente le imprese. Inoltre i privati riceveranno dal Comune un canone annuale di 50.000 euro aggiuntivo al budget. Il Comune infatti già pagava una Cooperativa (la Futura, ndr) per la custodia e manutenzione ordinaria del cimitero, ma incassava le entrate per la vendita dei loculi che ora riscuoteranno i concessionari. Il Comune assolverà solo il compito di registrare le denunce di morte. Le imprese private si occuperanno di tutto: dalla costruzione di nuovi loculi alla loro vendita ai cittadini, dalla manutenzione ordinaria e straordinaria alle estumulazioni (che diventeranno a carico dei cittadini). Un’operazione del valore di più di 3,5 milioni di euro”, continuano le minoranze.

I dubbi

Da queste considerazioni, dunque, nascono i dubbi dei tre gruppi. “Questa “soluzione” è stata negoziata dalla giunta direttamente con i privati, quasi che il cimitero sia di interesse solo della maggioranza invece di essere un bene pubblico di primario interesse. Nella cassa comunali ci sono 5 milioni di euro di avanzo. Perché cedere totalmente un servizio così importante? Per costruire in fretta nuovi loculi?”. Va detto, inoltre, che i loculi sono esauriti da maggio 2020 ed era cosa nota. Tant’è che negli anni passati sono state avviate estumulazioni straordinarie. “Ma da luglio 2018, dall’insediamento della giunta Colombo, nulla poi è stato fatto per affrontare la carenza di loculi”. E concludono: “Sarebbe stato sufficiente esternalizzare la costruzione e vendita dei nuovi loculi. Ora, a cose fatte, ci chiediamo chi e come in Comune controllerà la qualità del servizio e se questi privati rispetteranno gli obblighi a loro carico fino al 2035?”.