Secondo i dati Istat, il consumo di bevande alcoliche è diminuito negli ultimi dieci anni ma è in aumento il consumo di alcolici fuori dai pasti. A bere alcolici sono più gli uomini, fumatori, con una laurea
30 APRILE 2016
ROMA – Consumo di alcol in Italia, l’Istat ha reso noti i dati dell’anno scorso. Registrata una diminuzione negli ultimi dieci anni ma un aumento delle persone che consumano alcolici fuori dai pasti. Nel 2015, su una popolazione di 54.389.000 anime, 35.064.000 hanno consumato nel corso dell’anno bevande alcoliche: 23.002.000 in modo occasionale, mentre 12.061.000 tutti i giorni. Le persone che hanno consumato bevande alcoliche fuori pasto di questi 35 milioni sono 15.196.000. Dieci anni fa su una popolazione di 52.042.000 persone, a consumare alcolici sono stati 36.258.000 individui ma a consumare bevande alcoliche fuori pasto sono stati 13.376.000.
La bevanda alcolica più consumata
La bevanda più consumata risulta essere il vino (il 65,8 per cento ha consumato vino almeno una volta); segue il consumo della birra (61,3 per cento) e infine i superalcolici e gli amari con il 55,4 per cento.
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Gli uomini consumano più bevande alcoliche rispetto alle donne
A consumare bevande alcoliche sono per lo più adulti di età compresa tra i 30 e i 34 anni (il 75 per cento) e tra i 35 e i 44 anni (71,6 per cento). La percentuale però è simile per le persone di età compresa tra i 20 e 59 anni. A differenza di quello che si può pensare, il consumo è diminuito fra i giovani: il 40 per cento dei ragazzi tra 16 e i 17 anni ha consumato alcool. Sono stati più gli uomini a consumare bevande alcoliche durante l’anno: il 77,9 per cento contro il 52 per cento delle donne. Solo una minima parte però ha consumato bevande alcoliche tutti i giorni.
Chi ha una laurea consuma più alcol
L’Istat ha reso disponibili anche i dati suddivisi per titolo di studio: il 77,2 per cento di chi nell’anno ha consumato almeno una volta una bevanda alcolica ha una laurea o un dottorato di ricerca; il 73,6 per cento ha un diploma superiore, il 67 per cento ha la licenza media, il 53, 4 per cento quella elementare. Il 44 per cento delle persone ha consumato almeno una bevanda alcolica fuori pasto e il 56 per cento sempre durante il pasto. Il 4,3 per cento è la media del numero di bicchieri consumati fuori pasto a settimana (la media è stata calcolata sulle persone che consumano alcolici almeno una volta a settimana fuori pasto).
Diminuisce la percentuale di chi ha problemi con l’alcol
Ad avere avuto almeno un comportamento di consumo a rischio sono stati 8.559.000 individui, per lo più nelle fasce di età comprese tra i 25 e i 44 anni, tra i 45 e i 64 anni e sopra i 65 anni. Tra gli 11 e i 17 anni sono stati 778.000 ad avere avuto almeno un comportamento a rischio. Il 24, 8 per cento di chi ha avuto almeno un comportamento a rischio è anche fumatore. Rispetto al 2005 comunque la percentuale di chi ha avuto un consumo a rischio risulta essere diminuita (il 21, 9 per cento nel 2005 contro il 15, 7 per cento nel 2015).
Ecco i luoghi dove ci si ubriaca di più
Pur in diminuzione, ancora ci si ubriaca (tecnicamente il consumo smodato di bevande alcoliche in tempi brevi è detto binge drinking). Secondo i dati forniti, per il 40 per cento l’ultimo episodio di binge drinking è avvenuto a casa di amici o parenti, per il 31,2 per cento al bar o in birreria, per il 29 per cento al ristorante o in pizzeria, per il 24,3 per cento in casa propria, per il 15,5 per cento in discoteca; per strada, solo il 5 per cento e il 2,5 per cento in altro luogo. I dati sono stati raccolti attraverso l’indagine multi scopo ‘Aspetti della vita quotidiana’. Il campione per l’analisi comprende circa 19 mila famiglie per un totale di circa 45 mila individui. Le interviste sono state effettuate nel marzo del 2015.