“Dovevi farti i cazzi tuoi”. Inequivocabile il messaggio rivolto a don Giuseppe Angiari, parroco di Corbetta. Si indaga sui responsabili del vile gesto, che potrebbe essere ricondotto alle ‘Bestie di Satana’ oppure potrebbe avere a che fare con il maxi-buco da 140.000 euro della chiesa di Cerello

5 NOVEMBRE 2016

di Daniele Di Sica

CORBETTA (MILANO) – Un ‘avvertimento’ in puro stile mafioso, che sa tanto di minaccia. Il bersaglio è il parroco di Corbetta, don Giuseppe Angiari, che è finito nel mirino di sconosciuti delinquenti che gli hanno recapitato un messaggio dai contenuti inequivocabili.

Il volantino intimidatorio

Tra sabato e domenica, in via San Vittore, dove si trovano sia la chiesa sia la casa parrocchiale dove vive don Giuseppe, è stato appeso un volantino dai toni molto forti. Il testo è esplicito: “San Giuseppe morì a 111 anni. E tu invece? Dovevi FARTTI i cazzi tuoi. Le bestie stanno arrivando”. Un linguaggio e un riferimento (quello a San Giuseppe, che è poi il nome di battesimo del parroco) che lasciano davvero pochi dubbi sul destinatario del messaggio anonimo. Anche la collocazione della locandina, appesa a un palo della luce proprio davanti all’abitazione di don Giuseppe, non è stata certo scelta a caso.

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

I motivi del vile gesto

Più oscuri sono invece i motivi del gesto. Chi sono gli ideatori di questo tentativo di spaventare don Giuseppe? Quel che salta subito all’occhio è la ‘firma’ finale inserita nel volantino. Il riferimento è ai presunti satanisti che si sono autonominatisi ‘Bestie di Satana’ e che già settimana scorsa si sarebbero resi protagoniste dell’uccisione di due gatti nei campi vicini alla Cascina Preloreto. Sui corpi dei due animali, come ci ha testimoniato un ciclista di passaggio, erano stati incisi sul petto e sul ventre il simbolo biblico del Diavolo, ovvero il ‘666’. Ma forse la firma satanica è solo un tentativo di depistare le indagini: forse, in tutto questo, gli adoratori del demonio non c’entrano nulla.

Il ‘buco’ da 140.000 euro della parrocchia di Cerello

Il vero motivo delle minacce al parroco potrebbe essere molto più terreno. Un indizio in tale direzione viene proprio dal testo della locandina. “Dovevi FARTTI i cazzi tuoi”. Il grave errore grammaticale presente nel volantino (la doppia ‘t’) raramente è commessa da persone di madrelingua italiana. Ed è proprio prendendo in considerazione questo dettaglio che si fa largo la seconda pista, non meno inquietante, del depistaggio da parte dei personaggi coinvolti nel maxi buco da 140.000 euro nelle casse della parrocchia di Cerello. La notizia del grave ammanco lasciato dal sacerdote don Marco Cozzi è stata diffusa proprio dagli ambienti vicini a don Giuseppe e sembra che almeno parte di quei soldi sarebbe finita nelle tasche di un gruppo di ‘rom’ che avrebbero ricattato don Marco. Le voci sul coinvolgimento dei nomadi nel dissesto finanziario della chiesa di Cerello circolavano in paese da molto tempo, ma solo settimana scorsa hanno trovato una conferma, sia pure informale. E guarda caso, pochi giorni dopo è comparsa la locandina di minacce a don Giuseppe.

Domande senza riposta

Il volantino è stato subito rimosso ma il fatto resta grave. E restano anche le domande, per ora senza risposta. Chi sta minacciando il parroco, e in che termini? Sono realmente le ‘Bestie di Satana’, che stanno tentando di instaurare un clima di terrore tra i parrocchiani, oppure sono i ricattatori di don Marco Cozzi?