Da settimane non lo si vedeva, nonostante fosse il capolista della Lega Nord alle elezioni del prossimo 5 giugno. Questa mattina la triste notizia: il sindaco di Corbetta, Antonio Balzarotti, è morto all’ospedale di Abbiategrasso

28 MAGGIO 2016

di Ersilio Mattioni

CORBETTA (MILANO) – Era malato Antonio Balzarotti. Ciò nonostante, non aveva voluto rinunciare all’impegno politico per la sua città. Non potendo più presentarsi come sindaco, si era comunque candidato come capolista nella compagine della Lega Nord, anche se da settimane non lo si vedeva in giro, tanto da provocare qualche discussione e qualche polemica. Il sindaco Balzarotti, in realtà, stava combattendo un’altra battaglia, di quelle difficili da vincere anche per chi è abituato a lottare. Era ricoverato in ospedale, ad Abbiategrasso, dove da una settimana le sue condizioni si erano aggravate. Questa mattina il triste annuncio: Antonio Balzarotti è morto. E la campagna elettorale – i litigi, gli scandali, le denunce, le guerre dei manifesti e dei patrocini, le candidature chiacchierate – si ferma. In segno di rispetto, per un giorno, tutti rivolgono un pensiero al sindaco della città.

Balzarotti, in questi anni, è stato il sindaco della mediazione e della ricerca quasi ossessiva di un punto di equilibrio dentro una maggioranza che ha smesso presto di andare d’accordo e che poi si è spaccata senza rimedio, mettendo a rischio ogni giorno la tenuta dell’amministrazione. Lui, il sindaco, è riuscito comunque a completare il mandato. Qualche gaffe, qualche dichiarazione fuori posto e qualche scelta discutibile, ma tutto e sempre in buona fede: il sindaco Balzarotti era un politico genuino e un uomo perbene, lontano dai giochi di potere. Con noi, che spesso lo abbiamo criticato, non si è mai rifiutato di parlare. Una volta ci querelò e, dopo qualche mese, fummo chiamati dai Carabinieri: il sindaco aveva ritirato la denuncia e noi dovevamo solo firmare per accettazione, chiudendo il caso. Chi scrive gli telefonò per ringraziarlo. Lui, con la solita gentilezza, rispose: “Ma per carità, ho sbagliato io, vi ho querelato perché ero arrabbiato. Lo so che fate il vostro mestiere ed è giusto così. Quando passa da Corbetta, l’aspetto per un caffè”. Un galantuomo.