Crollata la giunta dopo lo scherzetto di Fratelli d’Italia, il Comune è governato dal commissario prefettizio, che ha scelto la linea del silenzio. Ma l’Istat pubblica un’inquietante statistica sui morti

30 APRILE 2020

di Ersilio Mattioni

CUGGIONO (MILANO) – La giunta di centrodestra, guidata dal sindaco Maria Teresa Perletti, è caduta lo scorso 13 febbraio per lo scherzetto di Fratelli d’Italia. Da allora, a governare il Comune, c’è il commissario prefettizio, Lucia Falcomatà, la quale dall’inizio della pandemia a oggi non ha mai fornito nessun tipo di informazioni circa i casi di contagio, i guariti, le quarantene prudenziali e gli isolamenti obbligatori. Neppure sui morti da Covid-19 si sa nulla. La scelta del silenzio, ben inteso è legittima. Ma forse, in un momento tanto delicato, la trasparenza dovrebbe essere messa al primo posto.

I contagi

I casi di contagio – dalle informazioni che siamo riusciti a reperire – sono saliti fino a quota 24, con 50 persone in quarantena e 3 morti. Ma è proprio sui decessi che i conti non tornano, perché i dati – comunque di difficile lettura – raccontano un’altra storia, tutt’altro che edificante.

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I decessi

E’ stato l’Istat a rendere nota una statistica che riguarda i decessi di persone con più di 65 anni. Nel 2020 a Cuggiono sono morte 14 persone ultra 65enni. Impossibile stabilire se siano morte per Coronavirus, per altre patologie o per entrambe le cose. Ma ciò che fa riflettere è che nel 2019 i deceduti con più di 65 anni in paese furono solo 5 e sempre 5 furono gli anziani morti nel 2018.

Le statistiche

Insomma, non sono ancora passati 4 mesi dall’inizio dell’anno e i decessi di persone ultra 65enni sono già triplicati. Il dato è allarmante, perché è difficile non ritenere che questo straordinario aumento non abbia a che fare con la pandemia in corso. Se fosse così – ed è fortemente probabile che sia così – i morti sarebbe in realtà molti di più dei 3 decessi dichiarati ufficialmente.

La politica

Ed è incredibile che le istituzioni non si preoccupino di fare chiarezza. Se il commissario prefettizio non vuole rendere note le cifre della pandemia, allora ci dovrebbero pensare le forze politiche – a destra a sinistra – a chiedere formalmente che il Comune informi i cittadini in modo completo e tempestivo. Invece no, la questione della trasparenza sui dati dell’emergenza sanitaria non sembra interessare alla politica, che già pensa alle prossime elezioni, previste nella seconda metà di ottobre.