A Magenta, duro affondo del presidente della Pro Loco, Pietro Pierrettori: “Gli amministratori non possono passare il tempo a offendersi su Facebook. Manca consapevolezza della situazione attuale e del futuro. Io sindaco? No, sono più utile come volontario”

22 GIUGNO 2020

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – Era stato il primo, Pietro Pierrettori, a dire che il Coronavirus non andava preso sottogamba, perché sarebbe stato una grande emergenza, sia sanitaria sia economico-sociale. Qualcuno lo aveva persino preso in giro, anche quando, sostituendosi a una giunta in preda al panico, consigliò di annullare la Battaglia di Magenta. Il presidente della Pro loco, alla fine, ha avuto ragione su tutto. E allora se oggi dice che è il momento di ripartire, forse andrebbe ascoltato.

Presidente, cosa pensa della della Fiera di San Rocco, prima cancellata e poi ripristinata?

“Un errore. Si è presa una decisione affrettata, senza neppure riflettere e discutere con gli operatori di settore. Per fortuna ha prevalso la ragionevolezza”.

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Anche lei, come tanti, vede Magenta immobile?

“Direi proprio di sì. Mi pare che manchi la consapevolezza della situazione attuale e del futuro”.

In che senso?

“Oggi la politica non può permettersi il lusso di litigare e dividersi su ogni cosa. E’ il momento di sedersi a un tavolo, maggioranza e opposizione, per progettare il futuro. Solo così se ne esce”.

A Magenta però non avviene. L’opposizione, per esempio, ha fatto diverse proposte alla giunta, da discutere e condividere, senza ottenere nulla. Perché?

“Non lo so ma è un peccato, un’occasione persa. Nei momenti più bui della storia repubblicana c’erano i cosiddetti governi di salute pubblica. Ecco, è ciò che servirebbe a tutti i livelli”.

Lei ha vissuto la stagione d’oro del centrodestra magentino, con Luca Del Gobbo sindaco. Quali differenze vede con il centrodestra di oggi?

“Le risorse erano maggiori. Ma al netto di questo, la grande differenza è politica: prima si ragionava sui grandi temi, oggi vedo amministratori passare le giornate a offendersi su Facebook. E nessuno si rende conto che in città c’è un grande patrimonio da valorizzare”.

Quale sarebbe?

“I volontari delle associazioni. Stiamo parlando di 4.000 persone, sempre pronte a dare una mano. Però vanno coinvolte, stimolate, ascoltate. Cosa che purtroppo non succede”.

Pierrettori, ci spiega una cosa?

“Se posso”.

A ogni elezione comunali si fa il suo nome come candidato sindaco. Perché rifiuta sempre?

“Credo di essere più utile così, come un cittadino che ama la sua Magenta e che fa volontariato”.