Fa ancora parlare di sé don Armando Bosani, parroco di Vanzaghello, nel Milanese. Per la seconda volta il sacerdote si rende responsabile di violazioni al decreto governativo sul contrasto al Coronavirus. Un cittadino lo segnala ai Carabinieri
5 APRILE 2020
VANZAGHELLO (MILANO) – Celebra la messa nella Domenica delle Palme con un ristretto gruppo di fedeli al seguito e impartendo la comunione. Il tutto senza protezioni: né mascherine né rispetto delle distanze. Don Armando Bosani – già tristemente noto per le sue performance – ne combina un’altra. Questa volta però un cittadino segnala il fatto ai Carabinieri e ora toccherà ai militari capire cosa di preciso sia avvenuto e agire di conseguenza.
Il divieto
Decreto del Governo alla mano, infatti, tocca alle forze dell’ordine accettare se la funzione avvenuta ha infranto i divieti che prevedono “la sospensione su tutto il territorio nazionale di tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali, compresa la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi”. Se la messa è avvenuta come mostrano gli screeshot tratti dal video che ha trasmesso la funzione in streaming (per di più con la comunione), allora si configurerebbe il reato di delitto colposo contro la salute pubblica (articolo 452 del codice penale).
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LA RISPOSTA DELLA PARROCCHIA
In merito all’articolo pubblicato da Libera Stampa l’Altomilanese, la parrocchia di Vanzaghello ha diffuso il seguente comunicato: “In merito alla celebrazione della Santa Messa la Domenica delle palme ci preme precisare che sono state prese tutte le precauzioni necessarie al fine di preservare la salute dei presenti secondo le normative vigenti. Precisiamo inoltre che i presenti alla celebrazione hanno avuto un preciso compito al fine di garantire un minimo di dignità alle celebrazioni come da comunicato del Vicario Generale della Diocesi di Milano in merito alle celebrazioni della Settimana Autentica. La trasmissione via web e le inquadrature delle telecamere non rendono verità alle distanze di sicurezza che sono sempre state mantenute anche oltre il metro previsto. Abbiamo volutamente scelto di proporre varie inquadrature della celebrazione al fine di rendere ben visibile la presenza dei soli addetti alla celebrazione e quindi l’assenza di fedeli. La parrocchia, anche a propria tutela visto le continue polemiche contro di essa, ogni domenica in questo periodo di chiusura delle celebrazione ai fedeli, ha sempre fatto documentazione fotografica che conserva nei propri archivi e che testimonia il rispetto delle norme vigenti. Comunichiamo inoltre, che non è stata fatta alcuna denuncia nei confronti del parroco, ma una semplice segnalazione alle forze dell’ordine, le quali intervenute hanno riscontrato la correttezza delle norme e disposizioni. A nostra ulteriore tutela abbiamo consegnato anche la documentazione fotografica da noi preventivamente realizzata nella giornata stessa. Continueremo a rispettare le norme e i decreti vigenti, anche in accordo con le autorità pubbliche e diocesane, per le prossime celebrazioni alle quali vi invitiamo fin da ora a partecipare attraverso i nostri canali. Buona Settimana Autentica a voi e alle vostre famiglie”. La parrocchia tuttavia non spiega – com’è ben visibile nel video – tre cose. La prima: perché c’erano almeno sei fedeli in chiesa, quando le norme lo vietano? La seconda: perché non sono state mantenute le distanze di sicurezza? La terza: perché nessuno indossava le mascherine?