Il primo cittadino di Vanzaghello, nel Milanese, e il parroco don Armando Bosani in un rito medievale.

di Ersilio Mattioni

29 MARZO 2020

VANZAGHELLO (MILANO) – Affida il paese alla protezione della Madonna. Il parroco, penserete. Macché, a farlo è stato Arconte Gatti, sindaco di Vanzaghello (nel Milanese), colui che dovrebbe essere il garante, tra le altre cose, della laicità dello Stato.

Gli effetti del Coronavirus

Anche questo è uno degli effetti del Coronavirus: una sorta di perdita di lucidità, che porta il capo di una pubblica amministrazione a rispolverare riti di stampo medievale. Con buona pace di Voltaire e degli illuministi tutti, passati invano su questa terra. E con buona pace della scienza, che da Galileo in avanti – siamo a metà del 1500 – si è affermata proprio sul principio della separazione tra fede e ragione.

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I fatti

Durante la preghiera domenicale del 22 marzo il sindaco Arconte Gatti e il parroco don Armando Bosani – lui sì, nostalgico dichiarato del Medioevo – si sono cimentati in una scena degna dell’epoca in cui la Chiesa deteneva anche il potere temporale. Dopo che il parroco ha recitato la preghiera di rinnovo dell’atto di consacrazione al cuore immacolato di Maria, il sindaco ha pronunciato l’atto di affidamento del paese alla Vergine. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sul sito della parrocchia e sulla pagina Facebook del primo cittadino. Immancabili le polemiche. In tanti, intervenendo anche sui social network, hanno pesantemente criticato il sindaco per un gesto considerato scaramantico.

Cattivo esempio

A peggiorare le cose, poi, la totale assenza di misure precauzionali; sindaco e parroco non indossavano né guanti né mascherine, senza parlare della distanza: quel metro che può salvare la vita. Invece sindaco (infermiere di professione, che paradosso!), parroco e chierichetto se ne stavo l’uno accanto all’altro. Inaccettabile, secondo i cittadini, dare un così cattivo esempio.

Il silenzio delle opposizioni

La popolazione di Vanzaghello – sul tema della prudenza e della laicità dello Stato – sembra decisamente più sensibile delle opposizioni consiliari, che si sono sentite in dovere di intervenire solo dopo l’ondata di polemiche. Ma lo hanno fatto con un comunicato talmente ridicolo da far apparire Ponzio Pilato alla stregua di un capitano coraggioso: “Crediamo nella laicità delle istituzioni. Crediamo nella preghiera come strumento efficace per affrontare momenti di sconforto”. Amen.

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