Per un 64enne di Arconate, nel Milanese, si sono aperte le porte del carcere. Nel maggio di 6 anni fa si mise al volante in stato di ebbrezza e fu fermato da una pattuglia. Processato e condannato, la sentenza è diventata esecutiva settimana scorsa. E i Carabinieri, su ordine dell’autorità giudiziaria, lo hanno condotto in prigione per scontare la pena di 6 mesi
1 APRILE 2017
ARCONATE (MILANO) – Lo avevano ‘pizzicato’ mentre guidava in stato di ebbrezza a Galliate, in provincia di Novara, nel lontano maggio del 2011. Poi, per 6 anni, ha atteso che la giustizia facesse il suo corso. Nei giorni scorsi è stato arrestato e condotto in carcere, dove resterà per sei mesi.
I fatti
La vicenda riguarda un 64enne di Arconate, piccolo centro del Milanese. Settimana scorsa, su ordine dell’autorità giudiziaria, i Carabinieri della stazione di Busto Garolfo lo hanno prelevato dalla sua abitazione e lo hanno portato in carcere per scontare una pena di 6 mesi di reclusione, proprio a causa del reato commesso nel 2011. L’uomo, nonostante l’età, è stato portato in prigione e ora dovrà pagare il suo debito con la giustizia.
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Le attenuanti
Con tutta probabilità, l’arconatese potrà godere di tutte le attenuanti del caso: l’età, il suo stato di incensurato e l’esiguità della pena. Nel giro di 3 o 4 mesi, dunque, potrebbe forse già usufruire dei primi permessi, per poi uscire definitivamente dal carcere a pena quasi scontata.
Giustizia ‘lumaca’
Fanno riflettere, però, i tempi della giustizia italiana. Perché se è vero, da un lato, che è giusto e sacrosanto che il 64enne paghi per quello che ha commesso, è altrettanto incredibile pensare che un uomo anziano finisca in prigione a quell’età per qualcosa che è stato commesso 6 anni prima. Siamo di fronte a quella che sembra essere la classica ‘giustizia lumaca’.