Il cadavere scoperto da un agricoltore di Robecco sul Naviglio nella frazione di Casterno. Il 50enne si sarebbe buttato nel Villoresi ad Arconate per essere poi trascinato dalla corrente. I Carabinieri propendono per la tesi del suicidio. Trovato un biglietto. Si indaga sulle causa dell’estremo gesto

10 AGOSTO 2020

di Redazione

ARCONATE (MILANO) – Il cadavere di Danilo Carsenzuola – operaio 50enne di Arconate – è stato trovato questa mattina all’alba nel canale Villoresi sulla strada che dal cimitero di Robecco sul Naviglio conduce alla frazione di Casterno.

La macabra scoperta

E’ stato un agricoltore a fare la macabra scoperta: non venendo arrivare l’acqua per l’irrigazione, il contadino si è recato fino al piccolo ponte sul canale per capire cosa stesse succedendo. Lì ha trovato la grata ostruita dal cadavere. Immediatamente ha telefonato ai Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso.

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I fatti

Sono stati i militari a ricostruire la successione dei fatti: il 50enne si sarebbe buttato nel canale sabato ad Arconate e la corrente lo avrebbe trascinato fino alla grata di Robecco sul Naviglio. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno ripescato il corpo privo di vita, che a un primo esame non presentava alcune lesione.

Il biglietto

I Carabinieri propendono per la tesi del suicidio, anche perché sarebbe stato trovato un biglietto scritto dallo stesso Casenzuola, in cui verrebbero spiegati i motivi dell’estremo gesto.

Le indagini

Si indaga ora sulle cause che avrebbero spinto il 50enne di Arconate a uccidersi. Al di là di ciò che è stato scritto sul biglietto, i motivi potrebbero essere anche altri e per questo la magistratura ha aperto un’inchiesta, anche per capire chi fosse Carsenzuola, che tipo di vita conducesse e quali persone frequentasse. Forse la chiave dell’orribile gesto è proprio qui.

Il ritratto

Operaio, 50 anni compiuti lo scorso 23 aprile e dalla nascita residente ad Arconate, Danilo Carsenzuola era molto conosciuto, anche perché ha sempre frequentato il paese. Negli ultimi tempi, tuttavia, lo si vedeva di rado: qualche volta in piazza e qualche volta al Bar Armony di via Roma, di cui era un assiduo frequentatore.