Si chiama Giancarlo Menchetti, ha 52enne e vive a Bareggio, nel Milanese. Ha perso tutto e adesso è costretto a dormire in auto
18 MARZO 2018
BAREGGIO (MILANO) – Ha perso il lavoro, il suo matrimonio è finito e ora non può più entrare in casa né vedere i suoi figli: la triste storia di Giancarlo Menchetti, bareggese di 52 anni, che da giorni è costretto a dormire in auto.
La protesta
“A 52 anni non è facile ricollocarsi professionalmente. Cosa dovrei fare in questa situazione? Se non ho reddito, non ho diritto a niente?”: queste le parole di Giancarlo Menchetti, bareggese in serie difficoltà economiche, che da martedì 27 febbraio dorme in auto, dopo che il Tribunale di Milano ha stabilito l’affidamento del figlio, di 10 anni, alla sua ex moglie – con cui vive anche il primogenito ventiduenne – e ha imposto l’allontanamento di Giancarlo dalla casa. Il padre potrà vedere il bambino due volte a settimana e ha un mese di tempo per trovare un’altra sistemazione, ma già dalla sera del processo ha fatto le valigie e lasciato la casa, decidendo, per protesta, di trasferirsi in macchina.
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La storia
Disoccupato dal 2014, di lì a poco anche il suo matrimonio è entrato in crisi. Già dallo scorso luglio, però, Giancarlo aveva lasciato l’abitazione dove viveva con la famiglia. “Per cortesia e sopravvivenza – spiega – la casa è cointestata al 50 per cento, ma non sono mancati i casi in cui lei mi abbia impedito di entrare e di vedere i miei figli”.
Nessun aiuto
Giancarlo non si è isolato, ha provato a chiedere aiuto: sia agli assistenti sociali sia alle forze dell’ordine. I primi lo hanno congedato: l’uomo è già cointestatario di un’abitazione (dove vive la ex moglie e che ora lui deve lasciare definitivamente), non ha quindi diritto a essere messo in graduatoria per le case comunali. Mentre i Carabinieri di Bareggio hanno dichiarato di non essere potuti intervenire in quanto il 52enne si era già autonomamente allontanato dall’abitazione. L’uomo ha quindi vissuto per un periodo a Cornaredo, dove un’amica gli ha prestato un appartamento, in cui non aveva luce e gas, costretto a mangiare con attrezzi da campeggio. Il sindaco, Giancarlo Lonati, non era a conoscenza della situazione . Ma Giancarlo intanto vive in macchina ed è lì che ha passato le gelide notti delle scorse settimane. “Non sono un delinquente, non capisco il perché di tutto questo. Mi manca mio figlio”.