Chiesto il rinvio a giudizio per un 48enne di Buscate, nel Milanese, accusato di maltrattare i disabili in una casa di cura in provincia di Novara: agghiaccianti i filmati

31 GENNAIO 2018

di Francesco Colombo

BUSCATE (MILANO) – Riprenderanno nei prossimi giorni le udienze sui maltrattamenti ai danni dei pazienti disabili a Villa Varzi, struttura assitenziale a Galliate, nel novarese. Nella prossima udienza il Giudice molto probabilmente deciderà sul rinvio a giudizio di Roberto Sante Guidi, 48enne operatore socio-sanitario di Buscate arrestato due volte e accusato di maltrattamenti aggravati e percosse ai danni di alcuni pazienti della struttura.

I filmati agghiaccianti e l’arresto

Il caso risale al 16 novembre 2015, quando i Carabinieri di Galliate arrestano il 48enne buscatese e altre due colleghi di 59 e 61 anni. Decisivi sarebbero i filmati delle micro-telecamere di videosorveglianza, installate dai militari all’interno della struttura, dopo le denunce anonime di alcuni ex dipendenti. Le telecamere filmano spintoni, calci, umiliazioni e lanci di oggetti. Le immagini documentano presunte aggressioni fisiche e umiliazioni, commesse ripetutamente nella stessa giornata e in più giorni della settimana. Secondo l’accusa si tratta di veri e propri maltrattamenti: schiaffi al volto, percosse e spinte alle sedie a rotelle.

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Il precedente

Guidi era già stato arrestato una prima volta la sera del 20 ottobre 2015 in flagranza di reato per poi essere subito rilasciato, in quanto inizialmente gli veniva contestato un solo caso di percosse, ritenuto non abituale. Poi le telecamere hanno rivelato un’altra verità, scattando una fotografia molto più grave di quella che era la quotidianità all’interno della residenza per disabili.

Il Pm chiede il processo

Le indagini sono terminate e il Pubblico ministero, Marco Grandolfo, ha chiesto il rinvio a giudizio per il buscatese Roberto Guidi e per le colleghe Betty Amalia Tello, Amalia Di Staula e Rita Viceconti. Rispetto alle risultanze iniziali delle indagini, gli approfondimenti suppletivi richiesti dal Gip avrebebero rivelato l’esistenza di altre 5 vittime con gravi problemi psichici: a subire il trattamento peggiore sarebbe stato un 50enne autistico.

I risarcimenti

I 4 ‘oss’ rischiano quindi il processo e i famigliari di 4 delle 5 vittime si sono costituiti parte civile. Parola dunque al giudice: appuntamento in aula.