A Vittuone, nel Milanese, un 80enne ha rischiato di colpire anche una famiglia con un bimbo di appena tre mesi che passava dal parco.
21 OTTOBRE 2018
VITTUONE (MILANO) – Era una tranquilla domenica pomeriggio, una delle ultime con il sole. Così un vittuonese, il 7 ottobre scorso, decide di andare a fare una passeggiata con la moglie e il figlioletto di tre mesi e si avventura nell’area verde del Parco Filosofico, che si snoda lungo i fontanili di Vittuone.
Gli spari
E’ a quel punto che si trova di fronte a una scena surreale: nel bel mezzo del vialetto pedonale un uomo, di circa 80 anni, appostato sotto un albero dopo aver lasciato la sua auto parcheggiata all’ingresso del Percorso, spara contro alcuni volatili. La famigliola è proprio a due passi dal cacciatore: il bimbo inizia a piangere, i genitori si spaventano.
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L’arrivo dei contadini
Ma quello che rende la scena ancora più caotica è l’arrivo di due uomini, padre e figlio, con in mano una roncola e una zappa. I piombini del fucile, infatti, erano finiti nel loro orto, che si trova proprio accanto alla scena della ‘sparatoria’. E così, i due contadini, spaventati e arrabbiati perché hanno seriamente rischiato di restare feriti, sono usciti con l’intento di farsi ‘giustizia’ da soli. Fortunatamente però il passante non è rimasto a guardare ed è intervenuto per evitare il pestaggio: “Dopo aver smorzato i toni, ho sgridato il cacciatore, facendogli notare che aveva appena rischiato di uccidere delle persone – racconta l’uomo – Lui mi ha detto che l’area non è vietata alla caccia. Io comunque ho preso il numero di targa e l’ho segnalato alla Polizia locale”.
Gli accertamenti
Il giorno successivo il passante, cittadino molto attivo in paese, si è recato dai vigili: “Gli agenti hanno contattato il cacciatore, ma mi hanno anche confermato che in quella zona non esiste nessun divieto. E’ Città metropolitana, la x provincia, a dover mettere i cartelli. Probabilmente la passata amministrazione comunale (di centrosinistra, ndr), che ha creato il Percorso Filosofico, non ha comunicato l’apertura del parco e così Città metropolitana non si è preoccupata di mettere i cartelli”. Il cacciatore 80enne comunque ha promesso che non si recherà più in quella zona per esercitare la sua grande passione. Il Comune ora pensi a mettere un cartello di divieto per risolvere la situazione.