I responsabili dell’agguato di Canegrate, nel Milanese, hanno finalmente un volto e sono agli arresti. Il 10 novembre del 2016 crivellarono di colpi d’arma da fuoco un’auto e uccisero due connazionali: un regolamento di conti per la gestione dello spaccio di droga. Gli assassini si nascondevano in Belgio, dove sono stati catturati. Brillante operazione dei Carabinieri

6 MAGGIO 2017

di Redazione

CANEGRATE (MILANO) – Risolto dai Carabinieri il duplice delitto di Canegrate, comune del Milanese. I militari hanno arrestato cinque albanesi, tre dei quali fratelli, tutti di età compresa tra i 25 e i 39 anni, ritenuti responsabili della morte di due cugini, loro connazionali, avvenuto il 10 novembre del 2016. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal Gip del tribunale di Busto Arsizio.

Gli arresti

I magistrati bustocchi hanno ricostruito l’agguato dello scorso 10 novembre, in cui persero la vita Agron e Alban Lleshaj, di 29 e 36 anni, i cui corpi senza vita furono trovati a bordo di un’auto crivellata di colpi d’arma da fuoco. I Carabinieri, che hanno svolto le indagini su delega della Procura, hanno spiegato che “il fatto di sangue è maturato nel contesto di una faida per la gestione del territorio tra gruppi criminali attivi nel traffico e spaccio di sostanze stupefacenti”. Dopo una serie di spostamenti tra varie città del centro-nord Italia, l’Albania e il Belgio, nel tentativo di sottrarsi alle indagini, gli indagati sono stati catturati a Altopascio (in provincia di Lucca), a Zagarolo (in provincia di Roma) e a Lier (in Belgio), dove i cinque si era erano stabiliti in attesa che si calmassero le acque.

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L’agguato

La sparatoria del 10 novembre era avvenuta intorno alle 23 nel quartiere di Val Verde a Canegrate. Un’auto, sulla quale viaggiavano due cugini albanese, si era schiantata contro una vettura ferma sul ciglio della strada. All’inizio era sembrato un tragico incidente, mentre in realtà si era rivelato essere un vero e proprio regolamento di conti. I due erano rimasti uccisi a causa dei colpi di arma da fuoco, mentre gli assassini si erano dileguati e avevano fatto perdere le loro tracce.