La piccola società Calcio Canegrate mette in campo le selezioni anche per i ‘pulcini’ di 10 anni. La giustificazione: “Non erano all’altezza, provino a cambiare sport”
10 LUGLIO 2018
CANEGRATE (MILANO) – Praticare sport, in tenera età, dovrebbe essere un diritto di tutti. Finché si è piccoli, allo spirito di competizione prevale quello del divertimento, della socializzazione tra i compagni e con l’allenatore, dello svago dopo la scuola. Ma a Canegrate, nel Milanese, stando a quanto affermato sia dalla madre di un bambino iscritto fino a poco tempo fa alla categoria ‘pulcini’, poi confermato dalla società calcistica, non funziona così. Perché alcuni baby-calciatori di 10 anni, infatti, sono stati esclusi dalla squadra poiché “non sono all’altezza”.
Lo sfogo della madre
A raccontare la questione una madre scossa da quanto successo e soprattutto dalle modalità in cui è avvenuta l’esclusione di suo figlio dalla squadra del ‘Calcio Canegrate’, la piccola società sportiva del paese: “Non è affatto normale che si tenda a escludere i bambini. Tempo fa avevano accennato al fatto che avrebbero fatto delle selezioni, ma non avrei mai immaginato che le facessero sul serio e per questo fine. Qualche settimana fa, invece, la società ha contattato le famiglie dei bambini che avevano deciso di confermare. Per gli altri nemmeno si sono degnati di alzare la cornetta. Io e altri genitori l’abbiamo saputo perché facevamo parte di un gruppo Whatsapp in cui se ne discuteva. Per non parlare della motivazione per cui i nostri figli non sono stati presi: hanno detto che non erano all’altezza”.
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“Gli abbiamo suggerito di provare un altro sport”
‘Libera Stampa l’Altomilanese’ ha contattato telefonicamente la società calcistica di Canegrate per avere spiegazioni in merito. E a quanto pare, le cose sono andate esattamente così: “Da quanto ne sappiamo, anche la società di basket ha fatto lo stesso. Ci siamo resi conto che alcuni bambini non erano proprio portati per il calcio e gli abbiamo suggerito di provare altre discipline sportive dove sicuramente se la sarebbero cavata meglio”. E quando rimarchiamo la motivazione, ovvero che i bambini sono stati esclusi perché non erano all’altezza, la società risponde: “Sì, questo è un dato di fatto”.
Alla questione si è interessato anche il sindaco Roberto Colombo, che ha scritto alla società per avere spiegazioni. Il Canegrate Calcio ha però spiegato il suo punto di vista nel modo in cui ha risposto al nostro giornale: alcuni bambini non erano portati per il calcio. E dunque, per la squadra, sono inutili.