Un supertestimone smentisce i Carabinieri, la comandante dei vigili di Corbetta sporge denuncia
9 NOVEMBRE 2020
CORBETTA (MILANO) – Caso Vismara, spunta un supertestimone. E i fatti dell’ormai celebre notte dello scorso 3 gennaio – quando i Carabinieri fermano il capo dei vigili di Corbetta (nel Milanese) e trovano 5 grammi di cocaina sotto il sedile della sua auto – ricominciano a vacillare.
Il supertestimone
Il supertestimone, infatti, è persona che ha conoscenza diretta dei fatti e la sua ricostruzione smentisce il verbale dei Carabinieri di Bollate: la comandante Lia Gaia Vismara non sarebbe stata fermata per caso, nell’ambito di un controllo del territorio, ma sarebbe stata fermata su un ordine preciso, impartito per ragioni ancora oggi misteriose, in attuazione di un piano preconfezionato. Scatta così la seconda denuncia per falso ideologico ai danni del comandante della caserma di Bollate. I Carabinieri di Abbiategrasso hanno raccolto le dichiarazioni del supertestimone, ma non le hanno trasmesse alla Procura: ci sono arrivate per un’altra via. Un tortuoso giro di fascicoli, che rende questa storia sempre più oscura, oltre che gettare un’ombra sinistra su alcuni esponenti delle Forze dell’ordine.
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L’interrogatorio
Intanto, la comandante Vismara è sempre attesa in Procura, dove settimana prossima sarà interrogata dal Pm titolare dell’inchiesta, il quale sembra essersi fatto un’idea precisa e sembra pronto per mettere il capo dei vigili corbettesi con le spalle al muro, chiedendone il rinvio a giudizio. Ma chi è questo supertestimone in grado di sparigliare le carte? Era presente la notte del 3 gennaio? E’ un ‘pentito’ oppure semplicemente qualcuno che ha visto e che ha deciso di non restare in silenzio? I veleni si addensano su Corbetta.
Esposto anonimo
Su più fronti, tanto che nei giorni scorsi un esposto contro il sindaco Marco Ballarini è stato recapitato in forma anonima alla Procura di Milano e, per conoscenza, al segretario comunale e ai tre capigruppo di opposizione: Maria Cecilia Cesati (M5S), Riccardo Grittini (Lega) e Domenico Scarafò (Pd). Si parla di appalti, lavori, favori e di nuovo del caso Vismara. Se ne parla però senza fornire uno straccio di prova, anche se l’esposto chiarisce che “a breve verranno inviati documenti”. Il capogruppo leghista Grittini, interpellato a riguardo da ‘Libera Stampa l’Altomilanese’, si è limitato a poche battute: “Se chi scrive possiede le prove di ciò che va sostenendo, allora dovrebbe andare di persona a consegnarle ai magistrati. Le lettere anonime lasciano il tempo che trovano”.