Sarebbe 3.500 – dal 2012 a oggi – i video a luci rosse guardati da un agente della Polizia locale di Corbetta, cittadina dell’hinterland milanese. Per anni il vigile ha coltivato la sua passione per il porno durante l’orario di servizio. Nessuno se n’è mai accorto?

2 DICEMBRE 2017

di Ersilio Mattioni

CORBETTA (MILANO) – Dal 2012 al 2017 sarebbero stati guardati più di 3.500 video porno. Tutti da uno dei computer della Polizia locale di Corbetta, comune dell’hinterland milanese. E tutti durante l’orario di servizio. E’ quanto avrebbero accertato i primi controlli sulla rete internet del comune, controlli che però non avrebbero portato con assoluta certezza a identificare il ‘colpevole’, ovvero il vigile con il vizietto dei siti a luci rosse. Anche se forti sarebbero i sospetti. Come forte è pure l’ipotesi della vendetta: sarebbe stato un altro vigile a diffondere la notizia dei video porno.

Parla il sindaco

Per ora nessun provvedimento disciplinare verrà avviato dall’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Marco Ballarini, che non commenta l’episodio, se non per sottolineare come la situazione all’interno del comando sia notevolmente migliorata rispetto agli anni passati, quando il settore Sicurezza era gestito da uomini della Lega Nord: “Oggi, grazie ai controlli, è cresciuta l’effcienza del servizio: i turni proseguono fino alle 22, c’è più pattugliamento del territorio ed è cresciuto il numero di sanzioni. E tutto questo anche perché è cambiato il clima: chi lavora viene premiato, chi non lavora viene prima richiamato o, in casi estremi, punito”.

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

Un ‘vizietto’ che dura da 5 anni

Tornando al caso dei video hard, secondo le informazioni disponibili in questa fase, il vigile avrebbe visitato col pc di servizio 3-4 siti porno al giorno, durante il turno di servizio della mattina, del pomeriggio, della sera. In pratica quasi quotidianamente, per un totale di 60 video al mese e di quasi 700 all’anno. E dal momento che la pausetta hot va avanti da 5 anni, si giunge all’incredibile quota di oltre 3.500 filmati. Allora la domanda è d’obbligo: possibile che nessuno se ne sia mai accorto? La risposta, ovviamente, è no. E’ probabile infatti che in molti sapessero, pur facendo finta di nulla.

L’ipotesi della vendetta

Finché qualcuno ha deciso di divulgare la notizia per vendetta. Un altro agente corbettese, che ha avuto problemi con l’amministrazione per via dei propri comportamenti sul lavoro, avrebbe cioè spedito alla stampa una lettera anonima. Nella quale peraltro – ma questa è un’altra storia – si farebbe riferimento alla vigilessa sorpresa a timbrare il cartellino per poi dirigersi al bar, ignorando un’emergenza in corso. L’anonimo avrebbe cioè messo in risalto il doppiopesismo della giunta di centrodestra, che punisce un caffè durante il servizio e non fa nulla verso il frequentatore seriale di sito porno.

Dal caffè ai video porno

Ma i due casi sono assai diversi: nel primo caso non ci sono dubbi (la vigilessa fu ripresa dalle telecamere), nel secondo invece non è possibile stabilire con certezza assoluta l’identità dell’agente. E tra l’altro il Comune è sprovvisto di un regolamento che disciplini l’uso dei pc in dotazione agli uffici.

I sindacati contro la giunta

Da ultimo, si registra una curiosa presa di posizione del sindacato dei vigili, che in una nota aerma: “Molti lavoratori non ci stanno più a farsi massacrare quotidianamente con attenzioni, pressioni, richieste di chiarimento e mail varie”. Il che suona un po’ come una difesa d’ufficio, assai generica e decisamente poco incisiva.