Sembrava un normale pensionato, quelli che trascorrono la giornata sul balcone di casa e da lì osservano ciò che succede nel quartiere. Invece un nonno 80enne di Corsico, nel Milanese, arrotondava la sua pensione spacciando cocaina, droga che nascondeva tra i giochi del nipotino e dentro le aspirine

11 APRILE 2017

di Redazione

CORSICO (MILANO) – Chi lo conosceva lo descrive come il classico pensionato, che trascorre le giornate sul balcone di casa e che osserva dall’alto il suo quartiere. E che ogni tanto si concede un giretto, i classici ‘quattro passi’, durante il quale incontra i saluta i suoi concittadini. Ma questo 80enne di Corsico, nel Milanese, non faceva solo questo. Per arrotondare la sua pensione si era messo a spacciare. Il business, per un po’, è stato pure produttivo, finché una ‘soffiata’ lo ha tradito. Se oggi non si trova in carcere, ciò è dovuto soltanto alla sua età, oltre al fatto di essere incensurato.

I fatti

Il pensionato, forse, pensava di passare inosservato. Invece è stato notato dai carabinieri, a seguito – pare – di una ‘soffiata’ di un vicino di casa, insospettito dall’eccessivo andirivieni nell’appartamento in cui il nonno viveva solo, salvo ospitare qualche volta il nipotino. I militari hanno deciso così di approfondire e, dopo un breve periodo di osservazione, hanno scoperto che quelle persone che si avvicinavano al balcone dell’anziano non erano né amici né parenti, bensì clienti, che pagavano e ritiravano la propria dose. Immediato l’intervento e, di conseguenza, l’arresto dell’80enne con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

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Il trucco

Difficile stabilire da quanto tempo andasse avanto questo commercio illecito di sostanze stupefacenti in uno dei quartieri popolari di Corsico. Qualche giorno fa il blitz dei carabinieri, che in casa dell’anziano hanno trovato 15 grammi di cocaina già divisi in dosi pronte per essere vendute. Dosì che erano state accuratamente nascoste sia nella confezione delle aspirine e sia nell’astuccio delle bolle di sapone del nipotino. Nascondigli ingegnosi, non c’è che dire.