La donna, di Parabiago (nel Milanese) è stata rinviata a giudizio dal Gup di Busto Arsizio: assolti badante e avvocato

12 MAGGIO 2019

di Lorenzo Rotella

PARABIAGO (MILANO) – Martedì 7 maggio, presso il Tribunale di Busto Arsizio, si è svolta un’udienza che ha visto coinvolta come parte lesa l’ormai defunta Maria Luisa Orelli, moglie del fu Renato Rossetti (fratello di quel Renzo Rossetti che fondò l’impero calzaturiero di Parabiago) e che riguarda l’enorme eredità della donna.

I fatti

Ma andiamo a esporre i fatti. Maria Luisa Orelli morì nel 2016 con un patrimonio immenso da dover gestire in autonomia. Stando alle indagini della Procura di Busto Arsizio, che agirono su un esposto presentato dai nipoti dell’anziana, l’amica dell’ereditiera Marinella Gandossi e la badante Antonella Porrini, approfittando dello stato d’infermità mentale della donna – derivato da un disturbo neuro cognitivo -, le fecero firmare un atto di vendita di una lussuosa casa a Rapallo. Il libero professionista Andrea Maltoni aiutò le due donne a chiudere la trattativa, ottenendo in cambio la proprietà dell’immobile.

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Le accuse

Nei capi d’imputazione relativi alle due donne, venivano contestati anche oggetti di valore e gioielli che dichiararono di aver ricevuto in regalo dalla vedova di Renato Rossetti. Inoltre, la Procura riscontrò anche un giro di bonifici versati dal conto di Orelli non indifferente: 62.000 euro sarebbero confluiti nelle tasche della badante, 20.000 euro in quelle dell’amica della vedova, 18.000 euro in quelle del marito dell’amica e infine 25.000 euro in quelle del figlio dell’amica. Nelle indagini era anche emerso che nel 2013 l’anziana signora Orelli accese una polizza con premio unico, dal valore di 250.000 euro, con beneficiaria proprio la sua cara amica.

Il rinvio a giudizio

Una perizia psichiatrica, redatta dal perito Nicola Poloni, dimostrò l’incapacità d’intendere e di volere di Orelli. Terminate le indagini, il Gup Luisa Bovitutti ha dichiarato il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto nei confronti della badante Antonella Porrini, l’assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti del libero professionista Andrea Maltoni e il rinvio a giudizio nei confronti dell’amica dell’ereditiera Marinella Gandossi