I carabinieri di Lacchiarella, nel Milanese, arrestano una prostituta rumena, perché ha presentato documenti falsi: processata per direttissima e condannata a 1 anno e 8 mesi. Poteva finire qui. E invece no. Anche i clienti della donna sono stati fermati, controllati e infine pesantemente multati in applicazione dell’ordinanza del sindaco-sceriffo
25 LUGLIO 2017
LACCHIARELLA (MILANO) – Da un normale controllo sui documenti scaturiscono sia un arresto sia una maxi multa ai clienti delle prostitute. E’ successo a Lacchiarella, nell’hinterland milanese, dove i carabinieri hanno dato attuazione alla severa ordinanza del sindaco-sceriffo.
I fatti
Una prostituta di origini rumene, R.C (27 anni), viene fermata a Lacchiarella, nel Milanese, per un controllo e presenta i documenti richiesti dalle forze dell’ordine. Peccato che siano falsi. La donna viene dunque prima arrestata e poi processato processata per direttissima, beccandosi una condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione (con pena sospesa). Contemporaneamente vengono avviate anche le pratiche per il suo rimpatrio.
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La maxi multa
Potrebbe finire qui, ma sulla trafficatissima strada provinciale 40 non ci sono soltanto le ‘lucciole’, bensì pure i loro clienti. Nel caso specifico i carabinieri identificano 4 uomini, tutti nordafricani. Andare con le prostitute è reato? Non si capisce, per la verità, perché la legge non è chiarissima. Ma se c’è un’ordinanza sindacale, allora scatta almeno una sanzione. Qui però, a Lacchiarella, c’è un sindaco-sceriffo, che ha stabilito in 400 euro la multa per i clienti delle meretrici. E il conto è presto fatto: 1.600 euro complessivi.
Tolleranza zero o moralismo?
Difficile esprimere un parere sugli accadimenti. Da un lato saremmo tentati di scrivere che si tratta di una multa e di un rimpatrio completamente inutili, dall’altro il tema del decoro lungo le strade trafficate indubbiamente esiste. Ma è molto ipocrita fingere di contrastare la prostituzione (che poi vorrebbe dire contrastare lo sfruttamento) multando i clienti, perché in questo modo non si risolve né il problema del degrado né quello della tratta delle schiave. La sensazione che è che queste ‘sceriffate’ servano soltanto per fare cassa.