Stimati medici dell’ospedale Niguarda di Milano ‘pizzicati’ nel Parco del Ticino, a Pontevecchio di Magenta, mentre si dedicano al bracconaggio. Cacciavano cinghiali senza autorizzazione: rincorsi della vigilanza venatoria, sono stati fermati e identificati. Per loro è scattata la denuncia
2 AGOSTO 2017
MAGENTA (MILANO) – Allarme bracconaggio nel Parco del Ticino, che ha registrato un aumento secondo l’ultimo report della vigilanza interna. I protagonisti sono cacciatori che vogliono esercitare al di fuori della stagione, ma anche chi lo fa per profitto. Oppure si tratta di professionisti in cerca di emozioni forti.
I fatti
Nell’ultimo caso rientrano due abusivi bloccati e identificati dalla vigilanza del Parco del Ticino nell’areale di Pontevecchio, frazione di Magenta, nel Milanese. Rincorsi dai guardiaparco nel bel mezzo della notte, sono stati fermati e identificati. Così si è scoperto che i bracconieri sono due medici, stimati e rispettati, che lavorano all’ospedale Niguarda di Milano. I due sono stati poi denunciati per bracconaggio. Gente ‘perbene’ che, per qualche brivido in più, ha scelto di violare la legge per andare a caccia di cinghiali senza autorizzazione.
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Cinghiali, caprioli e storioni
Proprio i pelosi ungulati sono la preda preferita dai bracconieri, che di notte si avventurano nel Parco cercando di evitare le pattuglie della vigilanza. Ma non sono solo i cinghiali le vittime della caccia illegale. Ci sono anche i caprioli, la cui presenza è concentrata nella zona di Pontevecchio, attirando perciò a Magenta i bracconieri più feroci. Per ultimo, nel mirino dei cacciatori (o meglio, pescatori) ci sono gli storioni, pesci di valore per la produzione di caviale, che vengono ‘rapiti’ dal fiume per essere rivenduti al miglior offerente.