Ragazza di Magenta, nel Milanese, vittima di una truffa: dopo aver pagato il corso si presenta in un hotel di Rimini, ma non c’è nessuno. Scatta la denuncia

20 APRILE 2018

di Elisa Turati

MAGENTA (MILANO) – Sono molte le persone che si approfittano della situazione di giovani disoccupati in cerca di occupazione per truffarli. Ed è proprio quello che sembrerebbe essere successo a G.S., una ragazza di 28 anni di Magenta.

Il racconto

“Stavo navigando su ‘Kijiji’, un sito web, in cerca di qualche offerta lavorativa quando mi sono imbattuta in un annuncio che diceva di cercare persone da formare e inserire in villaggi turistici, hotel italiani e navi da crociera. Interessata, ho mandato il mio curriculum che è risultato essere idoneo. Il corso di formazione si sarebbe dovuto tenere a Rimini presso l’hotel ‘Biancamano’ in via Cappellini 1, nei giorni 2,3 e 4 marzo. Nella mail che mi è stata inviata mi venivano chiesti 80 euro di acconto da versare subito tramite bonifico bancario e 80 euro da saldare all’arrivo in albergo”.

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La truffa

L’architetto di questa presunta truffa sembrerebbe essere un ragazzo di Rimini dall’identità incerta perché infatti, come spiega G.S., “cambiava spesso nome: con me si è presentato come Paolo Borsa, mentre con altri come Ezio Marrani. Da alcune ricerche fatte da un’altra ragazza è spuntato fuori il nome di Simone Cangialosi, ma non siamo certi che sia la sua vera identità”. Nei 160 euro dovevano essere inclusi vitto e alloggio presso l’hotel, oltre al corso con lezioni teoriche di bar, cucina e receptionist, il rilascio dell’attestato di partecipazione e una successiva proposta contrattuale. Inoltre, come scritto nella mail, l’intero costo doveva essere “totalmente rimborsato durante la prima stagione”. La ragazza magentina si è quindi recata sul luogo del corso, ma appena arrivata le receptionist dell’hotel hanno provveduto subito a comunicarle che si sarebbe trattata di una truffa e che anche loro ci sarebbero cascate in quanto il presunto truffatore non avrebbe saldato l’acconto la settimana prima dell’inizio del corso e non avrebbe nemmeno risposto alle loro telefonate.

Le altre vittime

G.S. però non era sola: in hotel c’erano altri ragazzi nella sua stessa situazione. Come A.Q. (un ventisettenne di Napoli) e R.Z., ragazzo di 22 anni di Torino, che avrebbe, tra l’altro, ritrovato lo stesso annuncio su altri siti come ‘Jobrapido’ o ‘Bakeca.it’: “Ho rimandato la mail con la mia candidatura e ho ricevuto la stessa risposta con lo stesso contatto telefonico, ma nomi e dati diversi”. Così, la magentina G.S. e altre tre persone hanno deciso di andare dai Carabinieri di Rimini a sporgere denuncia contro ignoti. ‘Libera stampa l’Altomilanese’ ha cercato di contattare telefonicamente il presunto organizzatore di questi corsi. Non abbiamo ricevuto risposta né siamo stati ricontattati.