Tentato suicidio a Busto Garolfo (Milano). I testimoni: “Ha allargato le braccia, ha salutato il padre e si è gettato”

6 SETTEMBRE 2019

di Lorenzo Rotella

suicidio busto garolfo operaio

BUSTO GAROLFO (MILANO) – Un operaio di 25 anni stava facendo pausa pranzo nel cantiere al numero 35 di via Mazzini insieme agli altri suoi colleghi, quando a un tratto è salito in cima alla palazzina e si è buttato di sotto. Un salto di circa 15 metri. Sul posto, nel giro di venti minuti, sono giunti i Carabinieri, due ambulanze e un elisoccorso, il quale lo ha trasportato d’urgenza all’ospedale di Varese. Il giovane, infatti, non è morto sul colpo. E questo dona speranza ai familiari e agli operai del cantiere.

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LA TESTIMONIANZA

Alcuni abitanti del quartiere hanno assistito all’intera scena. E anche se scossi dall’accaduto, sono riusciti a ricostruire la dinamica degli eventi: “Si chiama Filippo, è il figlio del titolare dell’impresa che sta facendo i lavori. Era tutta mattina che si lamentava, che diceva di volerla fare finita. Poi durante la pausa pranzo, intorno all’una e qualcosa, è salito in cima al palazzo e ha cominciato a urlare: “Io mi butto”. Il papà era presente, e i due hanno cominciato a discutere in siciliano stretto. A un certo punto – chiosano i residenti con il groppo in gola – ha allargato le braccia e si è lanciato di sotto”.

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