A Parabiago, nel Milanese, un liceale si butta sotto un’auto in corsa: era innamorato di una ragazza conosciuta in chat, che però non voleva incontrarlo
27 GIUGNO 2018
PARABIAGO (MILANO) – Si è staccato un attimo dal gruppo di amici per gettarsi sotto un’auto in corsa. M.R., uno studente 16enne di Parabiago, nel Milanese, frequentante l’istituto ‘Bernocchi’ di Legnano, aveva deciso di togliersi la vita in piazza Maggiolini martedì sera tra le 22.30 e le 23. La macchina ha frenato in tempo per evitare d’investirlo, ma il giovane si è comunque tuffato cercando disperatamente le ruote della vettura. Per fortuna, il suo piano è fallito e la sua vita è salva.
Il tentato suicidio in piazza Maggiolini

Il guidatore, scosso dall’incidente, ha subito chiamato i soccorsi e sul posto sono giunte una volante dei Carabinieri di Parabiago e un’ambulanza dell’ospedale di Legnano. Il ragazzo non ha riportato alcuna ferita. La madre, che si è precipata sul luogo insieme al marito non appena saputo della tragedia sfiorata, ha avuto un malore e ha avuto bisogno delle cure degli operatori presenti. Il fatto è successo davanti a un centinaio di persone (compresi don Mauro Viganò e il sindaco Raffaele Cucchi, che si sono sincerati delle condizioni del ragazzo) nella via che taglia il centro città: per questo motivo, il traffico ha subìto deviazioni per circa un’ora. Ma dopo tutto questo, resta però da comprendere cos’abbia portato un studente liceale di 16 anni a volersi togliere la vita.
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Il motivo: “Una ragazza conosciuta in chat non ricambiava il suo amore”

A spiegarlo è proprio il gruppo di amici, spiazzato dal gesto di M.R.: “Da almeno un anno va dallo psicologo una volta a settimana, ma non gli sta facendo bene per niente. Sono due settimane che ripete che la gente si ricorderebbe di lui solo se morisse. Il colpo di grazia gliel’ha dato una ragazza conosciuta tramite chat: hanno cominciato a sentirsi senza mai vedersi e poi lei è sparita, non ricambiava i suoi sentimenti. A quel punto ha perso la testa ed è entrato in crisi depressiva. Pochi minuti prima del suo tentato suicidio aveva voluto farsi un giro in solitaria in stazione, a questo punto possiamo solo immaginare per quale motivo”. E in tutto questo, secondo gli amici la colpa è dei genitori: “Non s’interessano minimamente di lui. Per attirare la loro attenzione ha cercato di ammazzarsi. Se non cominciano ad aiutarlo, non importerà se ci siamo noi o lo psicologo: è solo questione di tempo prima che si uccida davvero”.