L’azienda di Legnano, nel Milanese, investita dalla polemiche sul web, decide di rimuovere i cartelloni pubblicitari. Sessismo oppure moralismo eccessivo? L’imprenditore: “Mi scuso con chi si è sentito offeso, basta polemiche”

8 DICEMBRE 2016

di Daniele Pascale

LEGNANO (MILANO) – Accuse di sessismo, indignazione e il solito immenso polverone di polemiche. La pubblicità di ‘Marchiante Carni’ – comparsa a Legnano, nel Milanese, nei giorni scorsi – sta ancora facendo discutere. Un cartellone pubblicitario in viale Sabotino raffigurava una donna, in abito rosso, sdraiata sul tavolo insieme a un pezzo di carne fresca. E di fianco a questa, poi, una mucca in giacca e cravatta, con tanto di slogan: “Quando la carne chiama, Marchiante c’è”.

La rivolta del web

Nell’arco di poche ore i cittadini hanno denunciato la presunta pubblicità sessista sul web, inducendo l’azienda a rimuovere il tutto. A sollevare la questione in rete è stato Umberto Silvestri, ex assessore alla cultura del Comune di Legnano con la giunta Pd, tuonando su Facebook: “Disgustoso! Per chi passando è quasi obbligato a vederlo, per le donne che da solo oggetto qui sono diventate anche carne da macello. Vergognoso per quell’imprenditore che ha pagato per esporlo, per quell’agenzia di pubblicità che lo ha creato”. Poi Silvestri ha pure invita la città a opporsi: “Non ho più parole. Spero che il Comune intervenga al più presto utilizzando ogni mezzo a sua disposizione”. Il popolo del web, dopo la segnalazione, è letteralmente insorto. Nei commenti al post, alcuni cittadini, hanno addirittura proposto di boicottare i prodotti di ‘Marchiante’. E così l’azienda, vista la situazione, è corsa ai ripari rimuovendo la pubblicità dallo sguardo dei legnanesi, soprattutto di quelli più suscettibili. Ma non solo. Oltre a questo l’azienda ha diffuso una nota di scuse per aver offeso la sensibilità di alcuni.

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Sessismo? I dubbi

Eppure non tutti hanno visto in quel cartellone un’offesa. Per qualcuno la polemica è figlia di un clima culturale dedito al sospetto, assieme un eccesso di moralismo (che in rete abbonda). Un clima che, spesso, porta a vedere il sessismo ovunque. Anche lì dove probabilmente non esiste. E questo è un problema. Perché ci scandalizza per una pubblicità ma poi, quando il sessismo è reale, nessuno riesce a vederlo.

Parla l’imprenditore Marchiante

Abbiamo parlato con Marco Marchiante, proprietario dell’azienda di carni: “Voglio solo che non ci siano problemi. Per questo abbiamo subito provveduto a rimuovere la pubblicità. Quei cartelloni non li abbiamo fatti noi direttamente, bensì i nostri pubblicitari. Voleva essere solo una cosa goliardica, senza altro fine. Mi dispiace per quello che è successo. Noi siamo un’azienda storica, questo dovrebbe bastare per far capire che eravamo in buona fede. Al di là di quanto si possa pensare, da una parte e dall’altra, io ho provveduto a fare rimuovere i cartelli e scusarmi pubblicamente con chi si è sentito offeso. Ora desidero solo che non ci siano altre polemiche”.

Potenza di Facebook

Un fatto di cronaca che racconta il ruolo della rete nella nostra società. Un ruolo che, sempre più spesso, si rivela decisivo, capace di orientare le scelte nel mondo reale. Nel bene e nel male. Questa volta, a Legnano, il popolo del web è riuscito a far eliminare la pubblicità di un privato considerata sessista. Difficilmente però Facebook e in generale i social network, di là dalla protesta e dalla rissa, riescono a elevare una riflessione che abbia senso. E questo fa molto pensare.