A Robecchetto, nel Milanese, una senzatetto 49enne rifiuta l’assistenza e dà di matto: sul posto intervengono ambulanze e carabinieri

24 MAGGIO 2018

di Roberta Perera

ROBECCHETTO (MI) – Alta tensione in paese a causa di Monica, la quarantanovenne che da circa un anno vive accampata sotto un portico adiacente al palazzo comunale. Negli ultimi tempi, infatti, la donna ha iniziato a dare segni di intemperanza maggiori rispetto al passato, quando si limitava ad aggredire verbalmente chi l’avvicinava.

I danni agli edifici e le ‘botte’ alle persone

Tra i diversi episodi vanno annoverati il danneggiamento di alcuni vetri del municipio e degli spogliatoi dell’A.S. Ticinia; si dice inoltre che avrebbe schiaffeggiato una vicina. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto lo scorso venerdì pomeriggio.

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L’irruzione nella sua vecchia casa

Monica riesce a introdursi nell’abitazione dove aveva vissuto. Qualcuno chiama le forze dell’ordine. Sul posto intervengono i Carabinieri di Cuggiono, che a loro volta richiedono l’intervento dei sanitari. Monica viene condotta per accertamenti in ambulanza presso l’ospedale di Legnano. Quanto sarà trattenuta non si sa, in ogni caso l’ipotesi più accreditata è che non appena sarà dimessa tornerà in piazza Libertà a Robecchetto, dove ritiene esserci la ‘sua’ casa. Da qui non vuole allontanarsi, perché a pochi passi vi è l’abitazione che condivideva con la famiglia in passato e che ora rivendica, nonostante un avvenuto passaggio di proprietà a terzi.

L’aiuto mai accettato dalla clochard

L’inquietudine per le condizioni di salute della donna era salita ai massimi livelli durante l’inverno, nel periodo in cui le temperature di notte scendevano sotto lo zero. Monica non aveva accettato la proposta dei City Angels di Novara di dormire in un luogo protetto, e nemmeno il sacco a pelo termico che le era stato offerto dal Comune. In un primo tempo aveva rifiutato anche i pasti caldi che le venivano portati, sempre a cura dell’ente comunale. La sua permanenza all’addiaccio si era interrotta solo per pochi giorni, nel mese di dicembre, grazie ad un breve ricovero presso l’ospedale di Legnano; ritemprata nel fisico, era poi tornata al proprio giaciglio, più che mai convinta di rimanervi. Impossibile in ogni caso aiutare una persona che non vuole essere aiutata e che, va sottolineato, è ritenuta capace di intendere e di volere. Superata l’emergenza freddo, la condizione di Monica ha tuttavia continuato a destare preoccupazione fino ad oggi, quando la situazione appare ancora più instabile e complicata.