Un altro suicido causato dalla crisi economica colpisce, ancora una volta, il territorio ‘ricco’ dell’Altomilanese. Ma il fenomeno è in aumento in tutta Italia: se nel 2015 si era registrata un’inversione di tendenza, nel 2016 ci sono già 82 casi di imprenditori che si sono tolti la vita: il 20% in più rispetto all’anno scorso

13 NOVEMBRE 2016

di Redazione

ARCONATE-ARLUNO (MILANO) – Ci sarebbero motivi economici alla base del suicidio di P.F., imprenditore arconatese di 41 anni che domenica scorsa si è impiccato in un capannone della zona industriale di Corbetta, nel Milanese in via Alberto da Giussano. L’uomo era residente con la famiglia ad Arconate, era sposato e aveva un figlio di 10 anni che frequenta oggi la quinta elementare. Per tutelare il minore abbiamo deciso, su richiesta degli avvocati della famiglia, di non divulgare per esteso le generalità della vittima e di non pubblicare la sua foto. La vittima gestiva, insieme alla moglie, una lavanderia al ‘Famila Superstore’ di Arluno in via Adua, che si trova sulla Strada Provinciale 147. Sembra che, negli ultimi tempi, l’attività dell’uomo fosse andata incontro a problemi di natura economica. Che, alla fine, avrebbero gettato nello sconforto il 41enne. A ritrovare il corpo, intorno alle 19 di domenica 6 novembre, un familiare, che non vedendolo rincasare si è insospettito e si è recato al laboratorio corbettese.

Paesi sotto choc

Arluno e Corbetta sono sotto choc per l’accaduto: nessuno, in paese, avrebbe mai potuto immaginare che potesse accadere un simile episodio. Anche ad Arconate, dove l’uomo viveva ed era conosciuto, c’è incredulità e sconcerto. Al momento i Carabinieri, che stanno indagando sulle motivazioni e sulla dinamica dei fatti, non hanno elementi per prendere in considerazione altre piste rispetto a quella del gesto volontario. Nonostante questo, i militari sono comunque al lavoro in queste ore per ricostruire la vita privata dell’uomo, al fine di escludere in maniera definitiva qualsiasi altra ipotesi. Resta il dolore della famiglia per una perdita così tragica e inaspettata, anche perché ci si trova di fronte all’ennesimo dramma causato dalla crisi economica, un fenomeno purtroppo in aumento anche un territorio ‘ricco’ come l’Altomilanese.

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La triste escalation

Sono 82 i casi di suicidio per motivazioni economiche registrati in Italia nel primo semestre 2016. Il dato è in crescita di quasi il 20% rispetto a quanto rilevato nella seconda metà dello scorso anno, quando il fenomeno sembrava segnare una prima inversione di tendenza nella sua triste escalation. Così, purtroppo, non è stato.