Tragedia a Turbigo, nel Milanese. Non ce l’ha fatta il bimbo di 8 anni che questo pomeriggio era caduto nel Naviglio: i medici dell’ospedale di Bergamo, dove il piccolo era giunto in condizioni disperate, hanno tentato il invano il miracolo
27 OTTOBRE 2017
TURBIGO (MILANO) – Tragedia questo pomeriggio a Turbigo. Un bimbo di 8 anni è morto affogato, dopo essere caduto nel Naviglio mentre andava in bicicletta sull’alzaia. Mancavano pochi minuti alle 17, quando il ragazzino, di origine pakistana, stava tornando da scuola in bici, seguito dalla mamma, lungo la stradina che costeggia il Naviglio Grande. La tragedia si è consumata in un attimo, all’altezza dell’incrocio con via Volta, quasi di fronte alla casa dove viveva con i genitori e tre fratelli. Il bimbo ha perso il controllo della sua bici, che è sbandata, ed è finito nel corso d’acqua, in un tratto dove il Naviglio non ha transenne o protezioni di altro tipo. L’allarme è stato dato immediatamente e sul posto sono giunte in pochi minuti tre ambulanze: la Croce Rossa e la Croce Azzurra di Buscate e la Croce Bianca di Magenta. Insieme a loro sono arrivati anche gli uomini del reparto Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Milano. Subito le ricerche si sono concentrate nella zona della diga della centrale idroelettrica. Alle 18.20, i soccorritori sono riusciti a individuare il bimbo, che, privo di conoscenza, era rimasto impigliato in una griglia della centrale, a circa un chilometro e mezzo dal punto nel quale era caduto nel Naviglio. Portato a riva, è stato immediatamente caricato su un elicottero dell’elisoccorso e trasportato agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Il bimbo è giunto all’ospedale in condizioni disperate. I medici lo hanno ricoverato nel reparto di terapia intensiva e hanno cercato di fare l’impossibile per rianimarlo. Serviva un miracolo ma, purtroppo, non c’è stato. Il bambino è morto pochi minuti prima delle 21.30. Sul posto si è recato anche il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, insieme con i carabinieri. Spetterà a loro stabilire l’esatta dinamica dei fatti, anche se pare certo che si sia trattato di una tragica fatalità.